Una bella mostra, aperta fino al 26 marzo, al Museo degli Innocenti di Firenze, dedicata al geniale artista olandese Maurits Cornelis Escher.
Le opere grafiche di Escher (1898-1972) sono entrate ormai nel nostro immaginario collettivo: raffigurazioni iperrealistiche che si trasformano in visioni oniriche, giochi di superfici specchianti, stranianti illusioni ottiche. Il tutto a cavallo tra arte e scienza, matematica e geometria. Chi non conosce, per esempio, la mano che disegna una mano, oppure il celebre autoritratto che si rispecchia su una sfera? Le opere esposte (oltre 200 incisioni, tra xilografie e litografie dalla prestigiosa collezione Giudiceandrea) ripercorrono la parabola artistica di Escher: dagli esordi influenzati dall’Art Nouveau all’attività di paesaggista durante il periodo italiano, dalla fascinazione esercitata dall’Alhambra, fino alle opere della maturità dominate dalle tassellature geometriche (figure e decorazioni che, incastonate tra loro, producono straordinari effetti ottici). L'ultima sezione è dedicata all'Eschermania: l'inimmaginabile influenza della sua arte fino ai giorni nostri. La mostra è corredata da video e “percorsi immersivi”, laboratori e giochi interattivi rivolti anche ai più piccoli.
Il tutto nel quattrocentesco edificio progettato dal Brunelleschi come orfanatrofio, l’antico Spedale degli Innocenti: un’occasione unica anche per conoscere la storia di questa importante istituzione e poter ammirare la ricca collezione d'arte, con opere di celebri artisti come Botticelli, Ghirlandaio e Della Robbia.