Fino al 4 giugno l’arte di due giganti dell'arte italiana del Novecento, Alberto Giacometti e Lucio Fontana, irrompe nei Quartieri monumentali di Palazzo Vecchio. Importanti opere dei due artisti, provenienti da collezioni italiane e straniere, sono esposte nella Sala dell’Udienza e nella Sala dei Gigli, dialogando con gli straordinari ambienti del Palazzo e con i capolavori del passato, come la Giuditta di Donatello.
Giacometti e Fontana. Personalità artistiche profondamente diverse tra loro, ma accomunate da una serie di riflessioni sull’essenza dell’arte, da un profonda meditazione sulla materia (logorata e scarnificata nel primo, forata e dilaniata nel secondo), nella comune ricerca dell’assoluto, di una dimensione che va al di là del tempo e dello spazio. La mostra presenta capolavori come L’Homme qui marche di Giacometti (una delle sue paradigmatiche figure filiformi, quasi un’ombra allungata su un paesaggio primordiale) e i Concetti spaziali di Fontana, coaguli materici in bronzo o terracotta. Di grande impatto è l’accostamento tra L’Objet invisible di Giacometti e la Signorina seduta di Fontana.
Appendice della mostra di Palazzo Vecchio (biglietto unico: museo e mostra), è l’esposizione L’origine del mondo, un focus sul Lucio Fontana, presso il Museo Novecento.