L'Acqua Cheta

L’Acqua Cheta torna in scena per accompagnare Firenze verso il 2026, riportando sul palcoscenico un patrimonio teatrale che unisce tradizione popolare, leggerezza narrativa e memoria collettiva. La Compagnia delle Seggiole ripropone il capolavoro di Augusto Novelli restituendo al pubblico l’atmosfera della Firenze “di prima”: quella dei cortili animati, delle finestrelle che si schiudono all’improvviso, degli amori spontanei e delle piccole gelosie che si dissolvono in un sorriso. Una città fatta di relazioni semplici e vivide, raccontata attraverso il ritmo del dialetto e la freschezza di una comicità senza tempo.

Portare in scena L’Acqua Cheta proprio a Capodanno assume un valore speciale. La commedia, infatti, nacque in una notte di festa: il 31 dicembre 1907, durante un banchetto al Teatro Alfieri, Novelli lanciò la sua sfida creativa, promettendo di scrivere il primo atto prima della partenza della compagnia di Andrea “Dreino” Niccòli per l’America. La promessa fu mantenuta e il debutto del 29 gennaio 1908 si trasformò in un successo clamoroso, sancendo la rinascita del teatro dialettale fiorentino e aprendo una stagione culturale destinata a lasciare un segno duraturo.

Nel corso degli anni, L’Acqua Cheta ha attraversato epoche, generazioni e stili di recitazione: reinterpretata, improvvisata, adattata, è divenuta un vero e proprio racconto collettivo, più che una semplice commedia. Ogni nuova messinscena aggiunge una sfumatura diversa, rendendo l’opera un organismo vivo, modellato dal pubblico e dagli attori che continuano a farla rivivere.

Con due spettacoli nella notte di San Silvestro e due repliche nei giorni successivi, la Compagnia delle Seggiole invita cittadini e visitatori a inaugurare il nuovo anno nel modo più autentico e identitario: attraverso il teatro che parla la lingua di Firenze e continua a raccontarne l’anima.