Veduta di Acone

Acone

È la frazione più piccola del Comune di Pontassieve e la più lontana dal capoluogo.
L’etimologia del nome Acone non è certa, ma secondo alcuni risalirebbe al nome di un colono romano (Aconius), mentre secondo altri potrebbe riferirsi al termine latino acona, che indicava la pietra per affilare, sottolineando la natura pietrosa del terreno.

Nel VI secolo a.C., si iniziano a documentare i primi insediamenti in questi luoghi, che si trovano lungo la strada romana che collega Monte Giovi a Fiesole e durante la Seconda guerra punica, nel 271 a.C., l’area sulla quale poi sarebbe sorto il primo borgo rurale viene attraversata dall’esercito di Annibale.

Tra il IX e il X secolo, Acone fa parte del feudo dei Conti Guidi di Romagna, che nel Castel d’Acone scelgono di risiedere. Iniziano a svilupparsi i primi borghi rurali e prende avvio – dove oggi c'è il cimitero della frazione – la costruzione della chiesa di Sant’Eustachio in Jerusalem che, alla fine del X secolo, sarà ricostruita nella sua posizione attuale e come Pieve di Sant’Eustachio in Acone.

Seguono poi l'edificazione della Chiesa di Santa Maria in Acone e di quella di San Martino a Petroio, e nasce quello che è conosciuto come il cosiddetto Pieviere di Acone, ovvero uno dei sei distretti (plebati o pievieri) che fanno capo alle rispettive pievi, in cui il Comune di Pontassieve viene diviso intorno al XIII secolo.

Nel XIII secolo, Acone vede nascere la nobile casata de’ Cerchi che, prima di spostarsi a Firenze, vede nel Castel d’Acone la prima residenza, tanto che nella Divina Commedia il piccolo borgo e la casata dei Cerchi sono citati da Dante, nel canto XVI del Paradiso:

«Sariesi Montemurlo ancor de’ Conti;
sarieno i Cerchi nel piovier d’Acone,
e forse in Valdigrieve i Buondelmonti »
(Canto XVI, 63-66)

Nel 1308 Acone si unisce alla Lega dei popoli di Diacceto, Monteloro e Rignano per poi entrare a far parte nel 1375 nella podesteria di Pontassieve. Nel XIV secolo il territorio dove sorge Acone viene acquisito dalla famiglia fiorentina dei Medici, la cui presenza è tuttora testimoniata da una lapide posta all’ingresso della Pieve.

Tra il XVI e il XVII secolo, in epoca Granducale, Acone viene ampliato nella sua attuale posizione geografica. Dopo un breve periodo di dominazione napoleonica il XIX secolo vede Acone al suo massimo sviluppo come borgo rurale. Nel 1840 la frazione conta 954 abitanti.

Durante il Fascismo, Acone e le sue campagne diventano luogo simbolo della Resistenza. Nei boschi di Acone, sul Monte Giovi, dopo l'8 settembre 1943 si formano importanti brigate partigiane, che son state protagoniste della Liberazione di Firenze e della storia della Resistenza italiana: la Gruppo Pontassieve, la Faliero Pucci e la Spartaco Lavagnini, e ancora la brigata Caiani e la Lanciotto Ballerini.
Ma soprattutto, l'intera comunità della piccola frazione offre spontaneamente e con convinzione la propria collaborazione alle brigate partigiane, diventando di fatto uno dei cuori della Resistenza toscana; un esempio di questo contributo è la figura di Don Egidio Brogi, parroco di Santa Maria che, dopo l’armistizio del 1943, ospita oltre trecento persone tra partigiani, ex prigionieri e sfollati della zona.

 

 

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50065 Acone FI

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Pontassieve 
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50065 Acone FI