
Alle porte co' sassi
Siamo alle porte co’ sassi!
Secondo il Vocabolario del Fiorentino Contemporaneo (Accademia della Crusca): “trovarsi in prossimità di una scadenza, aver pochissimo tempo a disposizione; essere molto vicino al raggiungimento di qualcosa”.
Con questa espressione dialettale fiorentina, che ha origine nel Medioevo, si vuole rappresentare l’imminenza di un evento, qualcosa che sta per accadere a breve, sottolineando così l’impellenza di affrettarsi a concludere ciò che si deve oppure avviarsi verso il luogo di destinazione prima che… Prima che chiudano le porte!
L’espressione, infatti, ci riporta alle usanze cittadine dei tempi antichi, quando, all’epoca della prima, seconda e forse sino alla terza cerchia delle mura fiorentine, la Città chiudeva le sue porte all’imbrunire. I ritardatari, per segnalare alle guardie delle porte di non chiudere i battenti, ma attendere il loro arrivo, non avendo altri espedienti se non la forza dell’ingegno, raccoglievano pietre per gettarle sulle porte e avvertire cosi di non lasciarli fuori per la notte.
Il nostro itinerario si concentra proprio attorno alle porte che son state protagoniste di questi eventi, in prossimità delle quali possiamo ammirare alcuni tra i più raffinati e importanti artigiani della città di Firenze, espressione di settori quali l’oreficeria, le lavorazioni in bronzo, la tessitura per l’arredo, la pelletteria, la calzatura e le vetrate artistiche.
Itinerario realizzato all'interno del progetto europeo Crafts Code
Comune di Firenze
I luoghi
Tappe
Porta san Miniato
Alessandro Dari gioielli
Nella dinastia Dari la tradizione dell’arte orafa si tramanda da generazioni, fin dalla nascita nel 1630 della prima bottega con Aldebrando Dari.
Maestro Orafo oltre che alchimista, farmacista, artigiano e musico, Alessandro Dari è un artista a tutto tondo, erede della poetica e dell’ingegno dei grandi artisti rinascimentali.
Per il Maestro la ricerca spirituale è uno stimolo costante per la realizzazione di opere che non limitano il gioiello ad ornamento del corpo e, rompendo con una visione estremamente edonistica, lo elevano al livello dell’Arte.
Indossare un suo gioiello significa indossare una storia, una tradizione e un’opera di maestria unica. Le sue sublimi microsculture-gioiello trasmettono un intero universo racchiuso dentro i pochi centimetri di metallo, oro, argento e pietre preziose. Un lavoro esemplare, per opere artistiche uniche al mondo.
Torre San Niccolò
La torre di San Niccolò si trova in piazza Poggi. La porta, rimasta isolata dal contesto murario, fu eretta nel 1324a difesa del quartiere dell'Oltrarno.
È l'unica torre di Firenze che non sia stata "scapitozzata", cioè abbassata rispetto alla sua altezza originaria: conserva anche un camminamento molto suggestivo che è stato messo in sicurezza per renderlo fruibile a cittadini e a turisti. Giunti alla sommità, dopo circa 160 gradini, si gode di una vista a 360 gradi su Firenze con scorci inediti.
Un percorso consigliato per bambini e ragazzi che durante la salita saranno catapultati in un vero e proprio viaggio nel tempo che si concluderà con la scoperta di una prospettiva sconosciuta e sorprendente su Firenze.
Stefano Bemer
Stefano Bemer Srl è un'azienda di alta moda che produce scarpe fatte a mano e accessori per uomo di altissima qualità. Fondata a Firenze nel 1983 dal maestro calzolaio Stefano Bemer, l'azienda è specializzata nella produzione di calzature su misura, utilizzando solo i migliori materiali e tecniche tradizionali artigianali.
La Stefano Bemer Srl è nota in tutto il mondo per la sua attenzione ai dettagli e la sua capacità di creare scarpe eleganti e confortevoli su misura per ogni cliente.
Porta Romana
Come rivela il nome, Porta Romana era laporta di uscita dalla città in direzione Siena e Roma, venne fondata nel 1328 con una base di diciassette metri e cinquanta per dieci e di fatto, dopo porta San Frediano, è la seconda più grande dell’intera cerchia muraria.
Il giglio centrale in marmo è opera di Giovanni Pisano nel 1331, mentre ai lati le due lapidi in marmo bianco ricordano l’ingresso in città del papa mediceo Leone X nel 1515 e dell’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V nel 1536.
Intorno alla porta ci sono cinque aperture, l’unica presente nel passato era quella a sinistra, mentre le altre quattro sono state effettuate nel 1930 per facilitare il passaggio delle auto e per accedere al Giardino di Boboli.
Per finire una curiosità, sulla parte esterna della porta prima della scapitozzatura c’erano due statue raffiguranti i leoni, quattro con i Santi e in posizione centrale la Vergine, quelle giunte fino a noi sono quelle della Madonna con il bambino, di San Pietro e di San Paolo, che oggi possiamo ammirare sotto la scalinata del cortile interno al Museo del Bargello.
Bronzetto
Il Bronzetto racconta una storia, quella di maestri bronzisti fiorentini capaci di combinare creatività e altissima professionalità, risultato di una lunga esperienza e di una conoscenza approfondita dei materiali e della loro lavorazione.
Una vasta gamma di manufatti, dall’illuminazione all’arredo, agli accessori bagno che spaziano da uno stile classico a uno più moderno, fino al design contemporaneo, cercando di incontrare le tendenze e le esigenze del mercato.
Porta San Frediano
Di tutte le porte della cinta muraria di Firenze, Porta San Frediano, fondata nel 1333 probabilmente su disegno di Andrea Pisano, è la più grande e imponente.
Scapitozzata (cioè abbassata) nel Cinquecento, fu ricoperta da un tetto a capanna rivestito di tegole. La cosa più interessante è il portone, composto da tre diverse aperture, il più grande della città e originale dell'epoca. Alto 12 metri, è interamente rivestito da chiodi per renderlo più robusto.
Duccio Banchi
La bottega del bronzista Duccio Banchi è un autentico esempio di trasmissione del mestiere artigiano. Vasco Cappucini apprende il mestiere di lavorazione del bronzo e dei metalli dal maestro Emilio Ercolani e nel 1925 apre il suo laboratorio che trasmetterà al suo unico allievo Lamberto Banchi, che nel 1946 rileva l'attività.
Sarà lui a insegnare al figlio Duccio, artigiano bronzista specializzato nella manifattura di piccoli oggetti d'arredamento e articoli decorativi e nel restauro di oggetti antichi.
Porta San Gallo
Antica Occhialeria
Nel 1956 Lucio Enrico Di Nardo, cultore ed appassionato di oggetti d'arte, avvia la sua attività di ottico e collezionista di occhiali d'epoca. In virtù della lunga esperienza, i suoi discendenti trasformano l'attività in un'autentica occhialeria artigiana, dove passato e presente si intrecciano, dando vita ad occhiali interamente rifiniti a mano.
La progettazione e la produzione degli occhiali su disegno del cliente sono interamente personalizzati.
L'Antica Occhialeria di Firenze inizia la sua attività nel 1981 nella vecchia Via San Gallo, in un ex modisteria di fine Ottocento. Gli arredi antichi sono stati risparmiati ed adattati ad una nuova destinazione d'uso che si occupa principalmente di ottica moderna e antiquaria. Grazie alla professionalità dei fondatori - ottici dal 1956 - e all'impegno lavorativo dei suoi collaboratori, l'Antica Occhialeria si è lentamente sviluppata in questi anni. Dal 2009, al vecchio locale si sono affiancate due nuove aree commerciali, dove hanno trovato posto sia l'attività di ottica tradizionale che quella di una vendita all'ingrosso di occhiali con marchio aziendale.
Nel vecchio locale, in un'atmosfera d'altri tempi, continua invece la vendita di occhiali d'epoca originali o di occhiali che ripropongono forme e stili dei modelli passati. Infine, per tutti gli occhiali antichi in vendita, l'Azienda è in grado di riprodurre lenti, sia da vista e che da sole, aventi la stessa tipologia geometrica del secolo scorso. Inutile dire che quest'ultima attività è rivolta principalmente ai collezionisti particolarmente esigenti e agli appassionati del vintage d'epoca.
L'Azienda e il punto vendita, anche se ubicati nella fascia dei viali, sono alquanto lontani dal centro e dagli itinerari turistici; tuttavia questa circostanza non ha scoraggiato quei compratori che desiderano acquistare un prodotto assolutamente inusuale. un secondo punto vendita si trova in piazza di Santa Maria Soprarno 1R, a poca distanza dal Ponte Vecchio.
Porta Faenza
Pelletteria Artigiana Viviani
La Pelletteria Artigiana Viviani viene fondata a metà degli anni '60 da Renato Viviani insieme alla moglie Delia.
Ha sede in via Guelfa 3A all'interno di un palazzo storico del centro di Firenze disegnato e abitato dall'architetto Poggi nella seconda metà dell'Ottocento.
Oltre al negozio, che funge da punto vendita, nella bottega è possibile osservare il laboratorio attiguo, dove le borse vengono create da artigiani esperti che portano avanti l'operato di Renato Viviani.
La pelletteria attualmente è gestita dalla figlia di Renato, Viviana, e da suo nipote Leonardo, che lavorano nel rispetto della tradizione storica dell'attività e della sua peculiare lavorazione artigianale.
Porta al Prato
Tessilarte
Nel 1947 nasceva a Firenze una piccola azienda artigiana, grazie alla passione per i tessuti di Vittoria Camerino Martinetti.
Dal 1969 è Paola Martinetti la creatrice e stilista delle collezioni. Dopo più di 70 anni, i “cento” colori di lino sono ancora nelle nostre collezioni, aggiornati a seconda delle tendenze di moda e delle esigenze stilistiche, così come esistono sempre gli antichi telai, sia pure come testimonianza di una manualità ormai perduta che si rinnova continuamente.
Porta alla Croce
La porta alla Croce, al centro di piazza Beccaria, ha subito nel tempo varie trasformazioni, di tutte la più evidente nel Cinquecento, quando fu ridotta in altezza in occasione dell'assedio di Firenze del 1529-1530.
La tettoia che la ricopre data al 1805 su progetto di Giuseppe Del Rosso.
Guido Polloni e C
Guido Polloni fonda la sua ditta nel 1919, progetta e realizza vetrate, mosaici ed arredi sacri e per l'arredamento.
Con il genero Sergio Papucci, diplomato all'Istituto d'Arte di Porta Romana, realizza opere in vetro per l’Italia, gli Usa, il Canada ed il Giappone.
Tra le sue opere le sedi Rai di Roma, Firenze e Napoli, i lampadari del Palazzo del Quirinale. Le figlie di Sergio Papucci, Cinzia e Silvia proseguono l'attività dell'atelier.