
Gambassi Terme, un borgo sulla Via Francigena
Gambassi Terme immerso nel verde delle sue colline è una destinazione perfetta per gli amanti della natura e della storia.
Grazie alla sua posizione strategica lungo due importanti vie di comunicazione, come l’antica via Volterrana “nord” o Salaiola, utilizzata già dagli etruschi sull’asse Firenze – Volterra e la via Francigena “di costa” o collinare, percorsa sin dai tempi antichi dai pellegrini, il borgo di Gambassi è un luogo storicamente abitato fin dall’antichità e vocato all’accoglienza.
Ed è proprio percorrendo la via Francigena, in direzione del centro storico che si apre alla vista l'imponente pieve di Santa Maria a Chianni, uno dei più antichi monumenti dell'edilizia romanica in Valdelsa, risalente alla fine del XII secolo. Ricordata nel 994 dall’arcivescovo Sigerico di Canterbury, nell’elenco delle tappe del suo viaggio da Roma fino al canale della Manica, come ventunesima submansio “Sancte Marie Glan”, è ancora oggi tappa di pellegrinaggio importante tra San Gimignano Sancte Gemiane e Coiano Sancte Pietre Corrent. Al suo interno è facile perdersi nella meravigliosa fantasia dei capitelli, in cui si riconoscono motivi di varia natura, dai semplici fogliami stilizzati ai più elaborati elementi architettonici e di teste umane.
Tra il XIII e il XIV secolo, Gambassi Terme si affermò come uno dei poli principali per produzione vetraria, questo grazie alla posizione favorevole, alla presenza di boschi che assicuravano legna da ardere per le fornaci e ai di terreni ricchi di materie prime, come la silice.
I bicchierai gambassini producevano suppellettili per la casa, vetri da mensa dalle linee e dai colori straordinari per la loro modernità. Primo fra tutti fu Becuccio Bicchieraio, che a Firenze raggiunse una grandissima fama, diventando “amicissimo” del pittore Andrea Del Sarto, al quale commissionò la cosiddetta “Pala Gambassi” destinata alla chiesa del Monastero dei Santi Lorenzo e Onofrio delle Romite di Gambassi e oggi alla Galleria Palatina di Firenze. A Gambassi ne rimangono due copie, una nella chiesa di San Giovanni Battista a Varna e l’altra nella Pieve di Santa Maria Assunta.
La mostra permanente nel Museo del Vetro di Gambassi Terme, al piano terra del Palazzo Comunale, ripercorre le tappe di questa antica e prestigiosa attività artigianale attraverso i reperti recuperati dalle numerose botteghe e fornaci un tempo dislocate sul territorio.
Prima di allontanarsi dal centro storico, è consigliata una visita al Parco Comunale, cuore pulsante di molte serate estive e teatro di festival ed eventi imperdibili come il Palio delle Contrade che si svolge a fine agosto.
Da tempo apprezzate sono poi le proprietà curative dell’acqua salsa di Pillo, un vero toccasana da bere o inalare per la cura di patologie legate all’apparato digerente e respiratorio. L’acqua termale è dispersa in natura ed è possibile apprezzarne i benefici addentrandosi in uno dei tanti sentieri nel verde.
A poco più di un chilometro di distanza dal borgo, nella valle del torrente Casciani, si trova l’anello dei Bollori, una sorgente ipotermale in cui la temperatura dell’acqua raggiunge i 23 C°. Si raggiunge facilmente a piedi, in mountain bike o a cavallo, percorrendo un tratto della Via Francigena.
Per gli amanti del mistero e del trekking si consiglia di seguire il sentiero segnato che porta alle Grotte di Maurizio, presso una gola scavata dal torrente Casciani, nel luogo in cui nel 1918 Maurizio Becherini, di mestiere barbiere e sarto, si ritirò in solitudine dopo la morte della moglie. Aguzzando la vista, tra la fitta boscaglia e nella ‘grotta sacra’ si scorgeranno sculture in pietra, argilla e cemento dalle facce espressive e un po’ bizzarre, rese ancora più suggestive dalla presenza della vegetazione che tutt’intorno cerca di custodire gelosamente l’arte e i segreti del più celebre eremita gambassino.
The Gambassi Experience
I luoghi
Tappe
Pieve di Santa Maria a Chianni
A poca distanza dal centro di Gambassi si trova la pieve di Santa Maria a Chianni, un bell’esempio di edificio religioso romanico, uno dei più significativi in Valdelsa. Nella sua architettura ci sono affinità con il Duomo di Volterra.
Situata sulle colline a nord-est di Gambassi Terme, alla sinistra del fiume Elsa, si trovava su un importante nodo viario, là dove l'antica Via Volterrana "Nord" s'intersecava con la primitiva Via Francigena o Romea.
Le prime notizie sulla pieve sono molto antiche tanto che tra il 990 e il 994, l'Arcivescovo Sigerico di Canterbury, nell'elenco delle tappe del suo percorso da Roma al canale della Manica, nominava quale ventesima submansio (luogo di tappa) Sante Marie a Glan, titolo che ha conservato fino ad oggi.
L'edificio nelle forme attuali risale alla fine del XII secolo: la facciata in arenaria spicca in contrasto con il paesaggio circostante e presenta tre ordini orizzontali, il portale e le arcature cieche.
Lo spazio interno piuttosto austero tipico del romanico è suddiviso in tre navate da colonne con capitelli scolpiti a soggetti vegetali e antropomorfi.
All'interno della pieve vi è una copia secentesca, attribuita a Francesco Curradi, della più famosa Pala di Gambassi di Andrea del Sarto, oggi nella Galleria Palatina di Firenze, dove fu trasferita dal monastero dei Santi Lorenzo e Onofrio di Gambassi, in cambio di questa copia, poi collocata nella pieve a Chianni.
Altri dipinti presenti nella pieve sono attribuiti a Cosimo Daddi e a Giuseppe Arrighi.
Durante l'apertura è possibile partecipare a visite guidate gratuite.
Mostra permanente sulla produzione vetraria
Documenta la produzione del vetro in Valdelsa, iniziata nel Duecento, che ha costituito per secoli un elemento portante nell’economia del territorio: i bicchieri di Gambassi erano conosciuti e richiesti in tutta Italia nel periodorinascimentale. Una campagna di scavi ha portato alla luce antiche fornaci: la mostra comprende reperti archeologici in vetro, attrezzi per la lavorazione del vetro, oggetti d’uso quotidiano, il tutto affiancato da pannelli didattici.