
Le Case della Memoria nel territorio fiorentino: un sistema museale
I palazzi e gli edifici dove hanno vissuto personaggi illustri del passato, conservano la memoria dei propri abitanti e la tramandano alle nuove generazioni, offrendo dei percorsi di visita e di scoperta al loro interno: nascono così le case museo, che in Toscana e a Firenze costituiscono una realtà museale importante, proprio perché in queste terre sono nati, hanno vissuto o sono morti alcuni fra i più grandi spiriti geniali della storia.
Per promuovere la conoscenza e la visita di questi luoghi della memoria, è recentemente nato il Sistema Museale Tematico Case della Memoria in Toscana - I Grandi Personaggi: 17 case museo e luoghi della memoria diffusi nelle province toscane, collegati in rete fra loro e con un sistema unificato di biglietteria e prenotazioni di prossima apertura.
Nella provincia di Firenze, per il momento, fanno parte del Sistema Museale le seguenti sei istituzioni:
- Casa Studio Piero Bargellini, Firenze
- Casa Ferruccio Busoni, Empoli
- Casa del Boccaccio, Certaldo
- Museo Cimitero Evangelico di Porta Pinti detto "degli Inglesi", Firenze
- Museo Casa Montanelli, Fucecchio
- Casa Natale Leonardo da Vinci, Località Anchiano - Vinci
Per ulteriori informazioni visita il sito www.casedellamemoria.it
Comune Firenze
I luoghi
Tappe
Casa Studio Piero Bargellini
Piero Bargellini (1897-1980) è, nella memoria di tutti i fiorentini, il sindaco di Firenze che ha dovuto fare fronte all'immane tragedia dell'alluvione del 1966. Ma non solo, dal 1051 al 1956 era stato l'Assessore alle Belle Arti per il Comune di Firenze e, successivamente, anche parlamentare per due legislature.
Scrittore prolifico e appassionato della storia della sua città, nella sua lunga carriera ha dato alle stampe più di 60 libri.
Il suo studio in pieno centro a Firenze è stato luogo di ritrovo di artisti e scrittori, personalità del cinema e dello spettacolo e intellettuali.
Nel cinquecentesco palazzo Da Cepparello, acquistato da Bargellini nel 1946, è possibile visitare lo Studio, così come era stato conservato e concepito dal suo proprietario: con alti soffitti a cassettoni e un ciclo di affreschi trecenteschi provenienti dalla Chiesa delle Busche presso Carmignano (Prato).
Casa Museo Ferruccio Busoni
Ferruccio Busoni (1866-1924) è considerato una delle maggiori personalità della musica del Novecento: compose opere, lavori per orchestra, pagine pianistiche, Lieder. Nella sua casa natale, un edificio che risale al Settecento, hanno sede il Centro Studi Busoniani e un Museo in cui si trovano manoscritti, libretti originali, fotografie d’epoca e alcuni oggetti, tra i quali il pianoforte del compositore.
Casa del Boccaccio
L'edificio, dove secondo la tradizione visse Giovanni Boccaccio, che a Certaldo era nato nel 1313, è stato ricostruito dopo i danni subiti nella seconda guerra mondiale. Vi si trovano un museo e una biblioteca specialistica, dedicati alla vita e alle opere di Boccaccio, con alcune pregevoli edizioni illustrate del Decameron: il capolavoro del grande narratore, scritto fra il 1349 e il 1351, divenne celebre soprattutto grazie ad alcune novelle, di taglio umoristico o licenzioso (da qui il termine “boccaccesco”).
Cimitero degli Inglesi
Un’isola silenziosa che, con il fascino di altri tempi, si erge nel traffico dei viali di circonvallazione: in questo modo potrebbe essere definito il cosiddetto Cimitero degli Inglesi.
La sua denominazione ufficiale, “Cimitero Protestante di Porta a’ Pinti”, richiama il contesto in cui sorse nel 1827: immediatamente al di fuori della porta omonima e di quel tratto dell’antica cerchia (progettata alla fine del Duecento da Arnolfo di Cambio) entrambe demolite all’epoca di Firenze Capitale per far spazio ai nuovi “boulevard”. Questo terreno a forma di montagnola venne acquisita da parte della Chiesa Evangelica Riformata (Svizzera) per dare degna sepoltura alla comunità protestante di Firenze. L’appellativo “degli Inglesi” deriva dal cospicuo numero di tombe di personaggi della cultura anglosassone.
Le più celebri sepolture sono quelle di: Elizabeth Barrett Browning, famosa poetessa britannica che scelse Firenze come patria adottiva (Casa Guidi, la sua casa-museo è tuttora visitabile in piazza San Felice), Walter Savage Landor, i Trollope, il medico Thomas Southwood Smith; folto anche il numero di abolizionisti statunitensi, come Theodore Parker e Hiram Powers, quest’ultimo autore della scultura la ‘Schiava Greca’; non lontano è seppellita Nadezdha (Speranza), una schiava nera adottata da una famiglia ortodossa (la croce ortodossa svetta sul marmo della sua tomba, segno della sua liberazione).
Alla figura del pittore svizzero Arnold Boecklin – la cui giovanissima figlia fu sepolta qui in una tomba ormai smarrita – è legato questo luogo, fonte di ispirazione per il suo capolavoro, L’Isola dei morti. Di origini svizzere, ma nato in Italia, fu anche Jean Pierre Vieusseux, grande animatore della cultura, ed in particolare della letteratura italiana.
Nel 1877 - a seguito della rivoluzione urbanistica della Firenze Capitale e della legge che decretava in 100 metri la distanza minima dei cimiteri dal centro abitato – questo cimitero venne chiuso, ed immediatamente dopo aperto il Cimitero agli Allori.
Visualizza il cortometraggio“Un’isola in mezzo all’orizzonte” dedicato al Cimitero degli Inglesi. Un modo diverso per far conoscere questo luogo straordinario, dando voce ad una serie di personaggi qui sepolti, ed ai loro messaggi spesso di sorprendente attualità.
Fondazione Montanelli Bassi
Dopo la scomparsa di Indro Montanelli, i suoi studi di Milano e di Roma sono stati trasferiti a Fucecchio, nel Palazzo Montanelli della Volta, sede della Fondazione voluta dal grande giornalista. Nello studio milanese, che costituì a lungo lo sfondo delle interviste televisive settimanali di Montanelli sono conservati alcunioggetti di uso quotidiano, come la Lettera 22, la mitica portatile sulla quale componeva gli articoli.
Accanto a opere di Mino Maccari e a una scultura di Joan Mirò, sono visibili fotografie e immagini che documentano le amicizie del giornalista con alcuni protagonisti della cultura del XX secolo. Lo studio romano faceva parte della casa di piazza Navona: vi sono conservate preziose raccolte di libri antichi, edizioni rare e volumi di autori del XX secolo con dedica manoscritta.
Casa natale di Leonardo
La Casa natale di Leonardo si trova ad Anchiano - frazione a circa 2 chilometri da Vinci. Suddiviso tra la casa natale vera e propria, articolata in tre diversi ambienti, e l'attigua casa colonica, il percorso espositivo invita a scoprire i luoghi e gli scenari che per primi ispirarono l’opera di Leonardo.
Nella Casa Natale, la narrazione audio-visiva Leonardo da Vinci: un genio si racconta si avvale della moderna tecnologia tridimensionale per far rivivere Leonardo e il suo universo più intimo e personale, fino ad oggi rimasto nell'ombra. Rivive soprattutto il rapporto fra Leonardo e il territorio vinciano e del Montalbano attraverso i numerosi disegni che testimoniano inequivocabilmente la sua assidua frequentazione di quei luoghi. Un ologramma a grandezza naturale, intrecciando video, teatro e documentario, dà voce ad un Leonardo vecchio e stanco che dalla sua ultima dimora di Amboise volge lo sguardo al passato per narrare le frequentazioni, gli studi, le vicende che lo legarono a queste terre.
L’applicazione multimediale interattiva Leonardo Touch presenta invece l’opera pittorica e grafica del Vinciano, secondo vari percorsi tematici di ricerca e consente di interagire con i disegni e i dipinti per scoprirne ogni dettaglio.
All'interno della Casa natale è conservato ancora oggi lo stemma originale della famiglia Da Vinci, un tempo collocato all'esterno dell'edificio.