
Le colline di Lastra a Signa
Itinerario ad anello sulle colline a sud di Lastra a Signa, che consente di soffermarsi su alcune delle più antiche chiese del territorio lastrigiano e tocca la frazione di Malmantile, con le sue mura quattrocentesche.
Dalla chiesa di Santa Maria a Castagnolo si arriva al tabernacolo della Madonna della Tosse, per proseguire verso Poggio Vittorio, camminando in mezzo a viti e olivi. Dopo un bosco si imbocca via di San Romolo, fino al tabernacolo detto del Mulettino, per arrivare infine alla chiesa di San Romolo, dalla quale si può godere del vasto panorama su tutta l'area circostante.
Tornando sui propri passi fino al cimitero, si imbocca poi la strada asfaltata che conduce verso Malmantile, dove è d'obbligo la sosta per scoprire il castello fortificato.
Riprendendo il cammino verso Lastra si imbocca il sentiero sulla sinistra in direzione le Sughere, passando nei pressi dell'eremo di Lecceto, con viste magnifiche fino al Monte Morello.
Continuando la discesa si entra a Lastra a Signa passando sotto l'antica porta della città, chiamata Portone di Baccio.
Comune di Firenze
I luoghi
Tappe
Chiesa di Santa Maria a Castagnolo
La chiesa di Santa Maria a Castagnolo si trova lungo la strada che porta a Sant’Ilario e San Romolo. Originariamente era collocata vicino al Ponte di Stagno, ma negli anni trenta del XX secolo fu spostata nel luogo attuale.
Sulla facciata si trovava uno stemma, oggi visibile nel Museo d'arte sacra di San Martino a Gangalandi, che ricorda l'antico patronato della famiglia Albizi.
Nei pressi della chiesa, nella vicina Via Madonna della Tosse, si trova un tabernacolo settecentesco, costruito intorno ad un affresco della fine del Trecento che raffigura la Madonna con il Bambino e santi.
Chiesa di San Romolo a Settimo
Dalla chiesa di San Romolo a Settimo, che sorge sul rilievo più alto del territorio di Lastra a Signa, si può godere di un vasto panorama che va dagli Appennini a Firenze, fino alle colline senesi. Pare che intorno al Mille esistesse un eremo di monaci della Badia a Settimo in località San Romolo, ma i primi documenti che attestano l'esistenza di un edificio di culto in questo luogo risalgono al 1200.
Un recente restauro ha riportato alla luce, sotto il portico cinquecentesco, l’antica muratura di epoca romanica. Nel Settecento, invece, è stata aggiunta l'abside quadrangolare, come suggerisce la data (1710) incisa sul gradino all’accesso: originariamente la chiesa infatti aveva una semplice pianta rettangolare, terminante in un’abside semicircolare, caratteristica comune alle parrocchie rurali medievali.
All'interno, uno degli altari ospitava il dipinto raffigurante la Madonna dell'Umiltà di Lorenzo Monaco, adesso conservato nel Museo di San Martino a Gangalandi.
Mura di Malmantile
Il castello medievale di Malmantile, frazione di Lastra a Signa, in posizione dominante su una collina, rappresenta un monumento quasi unico, che ha mantenuto intatto l'intero perimetro della cinta muraria.
Come Lastra a Signa, anche la cinta muraria di Malmantile fu costruita all'inizio del Quattrocento. Mentre a Lastra a Signa le mura servivano a difendere l'abitato, a Malmantile la costruzione aveva lo scopo di difendere la posizione.
Dopo la caduta della Repubblica fiorentina nel 1530, l'asse fortificato della Via Pisana cominciò a perdere importanza e nella seconda metà del XVIII secolo venne aperto un nuovo tratto di strada fra Montelupo e Porto di Mezzo. Malmantile rimase quindi isolata, conservando nei secoli la sua cinta muraria rettangolare sulla sommità di un colle.
Le mura, erette sulla roccia del sottosuolo, presentano una pianta irregolare, con i torrioni a base quadrata. Sul lato rivolto verso Pisa sono ancora visibili molti degli elementi costitutivi, come le caditoie quadrate dalle quali, in caso di attacco, i difensori facevano cadere oggetti o liquidi bollenti sugli assalitori che tentassero la scalata.
Eremo di Lecceto
Il convento di Lecceto si trova a Malmantile, frazione di Lastra a Signa e nasce come romitorio, fondato nel 1473 dal frate domenicano Domenico Guerrucci, fu finanziato dal fiorentino Filippo Strozzi, il cui stemma è visibile in più luoghi della chiesa e del convento. L’Eremo si trova in fondo a un viale di cipressi che da Gangalandi conduce alla chiesa di Lamole, una via di comunicazione molto antica.
Nel 1810 fu soppresso e trasformato in un'abitazione. Nel 1875 fu acquistato dall'arcivescovo di Firenze, che lo restaurò e lo ampliò per adibirlo a residenza estiva del Seminario maggiore. Dopo il radicale restauro degli anni '70, il convento oggi è sede di un centro per esercizi spirituali.
La chiesa di Lecceto costituisce uno dei più puri esempi di architettura tardo quattrocentesca del contado fiorentino; Filippo Strozzi commissionò a Benedetto da Maiano una serie di manufatti lignei e marmorei e una pala d'altare di Domenico Ghirlandaio, opere che purtroppo sono state sottratte nel XIX secolo.
Oggi sull'altare maggiore è visibile un dipinto della fine del Quattrocento, la cui parte centrale è opera di Neri di Bicci, che intervenne su un dipinto trecentesco.
Portone di Baccio
Il Portone di Baccio, porta cittadina collocata lungo l'asse che correva da nord a sud, era il principale accesso all'abitato, la porta più imponente ed austera, dalla perfetta forma geometrica e con un'altezza che supera i 22 metri.
Nel corso dei secoli la struttura ha subito numerose trasformazioni: nata come torre di avvistamento, nel ‘700 venne utilizzata come prigione.
La Porta è la meglio conservata tra quelle cittadine, seppur priva del fronte interno; dopo l'ultimo restauro, nel 2008, si presenta oggi in tutta la sua imponenza e dà il benvenuto al visitatore che entra nel centro storico di Lastra.