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Terracotta

Le lavorazioni tradizionali

La città metropolitana di Firenze e i suoi ambiti turistici
Made in Tuscany

Ogni località intorno a Firenze ha una sua specificità, anche nella produzione artigianale. In alcuni casi le attività che hanno creato occupazione nei secoli sono cessate e di queste si conserva memoria solo nei musei. 
Ma in altri casi invece la lavorazione continua con la sapienza di un tempo ed è anzi vanto del territorio.
Vi guidiamo alla scoperta delle lavorazioni tipiche di quattro cittadine intorno a Firenze per un itinerario del "saper fare".

Signa era famosa per la lavorazione della paglia, anche se i cappelli erano detti di paglia di Firenze. Oggi questa tradizione è abbastanza residuale, ma la storia del cappello di paglia è raccontata con grande ricchezza di dettagli nell'interessante Museo Civico della Paglia.

La terracotta di Impruneta è una lavorazione artigianale che col tempo si è evoluta anche alla fase industriale e ha retto la prova del tempo. L'ottima qualità dell'argilla e alcune secolari fornaci tramandano una tradizione di cui andare fieri. Sono possibili visite alle fornaci e acquisto diretto.

Una delle manifatture di porcellana più prestigiose al mondo è la Richard Ginori che è sempre stata a Sesto Fiorentino, alle porte di Firenze. La porcellana Richard Ginori viene ancora prodotta, si può acquistare. Tutta la storia della produzione, i modelli e le opere d'arte realizzate in porcellana dal Settecento a oggi sono documentate ed esposte al Museo Ginori, che per il momento è chiuso per ristrutturazione.
 
Infine il vino e tutto ciò che è connesso sono un elemento che interessa il territorio quasi a 360 °. Qui segnaliamo la città di Rufina, dedicata totalmente alla viticoltura e con un interessante Museo della Vite e del Vino presso Villa Spalletti dove si racconta tutta la filiera con attrezzature e strumenti, fotografie, video e documenti originali.

 

Crediti fotografici

Comune di Impruneta

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Impruneta
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Sesto Fiorentino
Signa

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Accessibilità
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Museo Civico della Paglia

Agli inizi del Settecento Domenico Michelacci avviò la produzione di paglia su scala industriale e fino agli anni Cinquanta del Novecento Signa divenne il centro della manifattura di cappelli realizzati in questo materiale (il celebre “cappello di paglia di Firenze”).

Nel museo civico, che ospita anche esposizioni temporanee, sono riuniti oggetti di paglia e intrecci in diversi materiali, attrezzi da lavoro e macchine, foto storiche e opere d’arte, una selezione di cappelli dalla fine dell’Ottocento al 1970.

La nuova sede del Museo Civico della Paglia prevede tre livelli – seminterrato, piano terra e primo piano  – dove trovano collocazione non soltanto cappelli in paglia ma anche varie tipologie di trecce di paglia, borse, dipinti, attrezzature e macchinari: sette sale espositive interamente dedicate alla conservazione e alla valorizzazione della storia signese che affonda le radici nella lavorazione della paglia.

Il loggiato dell'accesso principale si apre su un cortile totalmente ristrutturato corredato di alberi, fioriere e panchine in pietra. All’ingresso si trova una grande scultura in terracotta di Bruno Catarzi sotto un tetto di cappelli appesi al soffitto.

La prima sala espositiva al piano terra, superato il bookshop, è dedicata all’audiovisivo: sono stati installati infatti tre videoproiettori a soffitto per la riproduzione continua di filmati, fotografie, interviste sulla storia del Museo ; a questa si aggiungono due sale destinate invece a esposizioni temporanee di oggetti vari – principalmente cappelli ma anche borse e indumenti in paglia.

Al piano superiore tre sale dedicate all’esposizione permanente: trovano sede in queste stanze diversi macchinari – tra questi una “agugliatrice”, attrezzo col quale, mediante movimento verticale degli aghi, si conferisce compattezza al materasso di fibre. In più dipinti, candelabri, cappelli sia nelle teche che appesi alle pareti, manichini per l’esposizione di abiti e vasi in vetro contenenti sementi varie da utilizzare per esperienze didattiche.

In ultimo, una “parete selfie” per scattare foto ricordo indossando cappelli di paglia in dotazione del Museo.

Nel seminterrato invece gli spazi sono dedicati a mostre non necessariamente collegate al tema della lavorazione della paglia. 

 

Viale Giuseppe Mazzini, 50058 Signa FI, Italia
Museo civico della paglia

Fornace Agresti

Un luogo a Impruneta testimonia più di altri la tradizionale lavorazione della terracotta ed è la Fornace Agresti.
La sua importanza deriva non solo per il valore storico del complesso edilizio che la compone, che risale al Settecento, ma anche per aver conservato attrezzi, stampi, modelli, forme che sono stati utilizzati fino a pochi decenni orsono, quando era ancora in attività.
La Fornace oggi è il luogo dove si celebra il cotto imprunetino: oltre a essere un centro di documentazione ospita concerti, mostre e degustazioni.

Via delle Fornaci, 2, 50023 Impruneta FI, Italia
Fornace Agresti

Museo della Vite e del Vino Rufina

Allestito nelle cantine della Villa Spalletti di Poggio Reale, ripercorre la storia della vite in Val di Sieve, con particolare attenzione alle tecniche di viticoltura e vinificazione, testimoniando il profondo rapporto che intercorre tra il vino e il territorio, attraverso attrezzature e strumenti, fotografie, video e documenti originali.

Comprende una raccolta di fiaschi in vetro soffiato prodotti a partire dal Settecento e una serie di percorsi attraverso i quali è possibile fare esperienze sensoriali. Il complesso museale si sviluppa nelle cantine e nell'enoteca della villa, dove le testimonianze del passato si intrecciano con la produzione vinicola attuale.

 

 

Viale Duca della Vittoria, 7, 50068 Rufina FI, Italia
Museo della Vite e del Vino Rufina