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Cappella

Le pietre di Firenze

Made in Tuscany

Il rapporto dei mestieri artigiani con l’architettura della città di Firenze è stato sempre imprescindibile e simbiotico. Con questo itinerario dedicato alle Pietre di Firenze si intende sottolineare quanto l’architettura abbia potuto esprimersi attraverso i mestieri e i maestri d’arte, e quanto l’artigianato sia stato motore propulsore di decori e costruzioni che caratterizzano la città di Firenze.

Le pietre non solo hanno dato forma e struttura agli edifici, ricordiamo ad esempio le loro maestose facciate rinascimentali a bugnato rustico e levigato, ma hanno anche decorato gli interni di palazzi e case attraverso complementi d’arredo, tavoli e, in alcuni particolari casi, vere e proprie pareti, come è possibile ammirare nella splendida Cappella dei Principi nelle Cappelle Medicee della Chiesa di San Lorenzo.

Queste opere incredibili sono state realizzate, e lo sono tutt’oggi, da maestri artigiani che utilizzano le pietre dure come elementi fondamentali, colori di una tavolozza, per comporre la propria idea e realizzare oggetti con la tecnica del commesso in pietre dure, del micro-mosaico, dell’intarsio e della scagliola. Secoli di meraviglia racchiusi nelle botteghe che qui vi presentiamo, le quali non si limitano ad una esecuzione di stilemi tradizionali, ma che sono capaci di sfruttare la tecnica e gli strumenti per nuovi gusti, si reinventano e sperimentano, aggiornando l’offerta con soggetti dal carattere contemporaneo, espressione delle nuove committenze.  

Un viaggio alla scoperta di tradizioni manuali antiche che hanno saputo riaffermarsi traghettando nell’oggi il sapere delle mani di ieri. 

Itinerario realizzato all'interno del progetto europeo Crafts Code.

Crediti fotografici

Artex

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Firenze
Tappe

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Museo delle Cappelle Medicee

Il Museo delle Cappelle Medicee si compone di vari ambienti, tutti di inestimabile valore. Tra questi spiccano la Sagrestia Nuova (capolavoro di Michelangelo) e la sontuosa Cappella dei Principi, pantheon dei Granduchi medicei.

Si accede al Museo da un nuovo ingresso, inaugurato nel 2023, che conduce alla Cripta, dove sono alcune tombe dei sovrani medicei e dei loro familiari, e dove è esposta una parte del Tesoro di San Lorenzo.

A partire dal 1604, il granduca Ferdinando I fece iniziare la costruzione dell'imponente Cappella dei Principi destinata ad accogliere, nella sala ottagonale rivestita da un trionfo di intarsi marmorei e di pietre dure, i sarcofagi con le spoglie dei granduchi. Questo tipo di decorazione (il cosiddetto Commesso di pietre Dure) costituisce una delle più importanti tradizioni artigianali di Firenze. I lavori continuarono per oltre due secoli.

La Sagrestia Nuova rappresenta l'ultimo capolavoro fiorentino di Michelangelo, che vi lavorò dal 1521 al 1533, prima della partenza definitiva per Roma. Al grande artista si deve l'ideazione complessiva di questo spazio, sintesi tra scultura e architettura. Suoi sono i monumenti funebri di Lorenzo duca di Urbino e di Giuliano duca di Nemours, ai cui piedi si ammirano le celebri figure allegorichedel Giorno e della Notte, del Crepuscolo e dell'Aurora. Incompiute, invece, le tombe di Lorenzo il Magnifico e di suo fratello Giuliano, sovrastate da una splendida Madonna con bambino, sempre opera di Michelangelo.

Al di sotto di quest'ultimo ambiente si trova la Stanza segreta di Michelangelo, dove probabilmente l'artista si rifugiò in epoca repubblicana, lasciandoci alcuni disegni sulle pareti. Questo spazio, non incluso nel canonico percorso museale, è visitabile solo su prenotazione.

Piazza di Madonna degli Aldobrandini, 6, 50123 Firenze FI, Italia
Museo delle Cappelle Medicee

Pestelli

La ditta Pestelli nasce nel 1908 e utilizza tecniche artigianali di arte orafa, tramandate di padre in figlio. Dall'unione di tradizione, esperienza tecnica, e originalità creativa, nascono raffinati gioielli ma anche sorprendenti oggetti d’arredamento realizzati in oro, argento e pietre dure, in cui sono fuse lo “stupore delle forme” con la cura del dettaglio e la preziosità dei materiali.

Opere uniche, ispirate al gusto ed alle atmosfere del passato, adatte per una moderna Wunderkammer.

via del Sole 22R
coppa

Museo dell'Opificio delle Pietre Dure

Il Museo dell'Opificio delle Pietre Dure è dedicato alla produzione e alla storia della celebremanifattura di corte, specializzata in straordinari intarsi di pietre dure, istituita nel 1588 da Ferdinando I dei Medici per la decorazione della Cappella dei Principi  che fa parte del Complesso delle Cappelle Medicee.

Vi sono conservati arredi (stipi, tavoli, pannelli per la Cappella dei Principi di San Lorenzo) decorati “a commesso” - cioè con pietre di diversi colori tagliate e accostate in modo da formare delle composizioni pittoriche - o con pittura su pietra o in scagliola.

Il laboratorio presenta i campioni dei materiali, i banchi e gli strumenti da lavoro.
Ancora oggi presso l’Opificio si effettua il restauro di mosaici in pietre dure.

Via degli Alfani, 78, 50122 Firenze FI, Italia
allestimento sala 5

Scarpelli Mosaici

L’attività di Scarpelli Mosaici nasce in via Aretina, dove si trovavano il primo laboratorio aperto da Renzo Scarpelli nel 1972 e il primo punto vendita. Intorno ai primi anni del 2000 l’azienda si sposta all’interno di un locale in piazza Duomo, fino a che, nel 2008, l’intera attività viene
trasferita nella sede attuale di via Ricasoli.
Scarpelli Mosaici realizza opere in commesso fiorentino, utilizzando le tecniche tradizionali tramandate dal Rinascimento. I lavori creati dagli artisti presentano soggetti realistici come paesaggi, scene di vita quotidiana, ritratti, nature morte, oppure hanno disegni di fantasia o su commissione o, ancora, sono in stile contemporaneo.

 

via Ricasoli 59R
Scarpelli

Museo del Bargello

Il Museo Nazionale del Bargello è un luogo di straordinario interesse. All'interno del suggestivo palazzo medievale conserva una collezione, unica al mondo, di scultura italiana prevalentemente del Rinascimento (capolavori di Donatello, Michelangelo, Verrocchio, Della Robbia), ma anche del Manierismo e del Barocco.

L'edificio venne costruito a partire dal 1255, come Palazzo del Capitano del Popolo; in epoca medicea divenne sede del Bargello (Capo delle guardie che presiedevano all’ordine pubblico) e fu successivamente trasformato in prigione. Nell’Ottocento il palazzo, a seguito di un restauro filologico, venne adibito a museo: il primo museo nazionale dello Stato unitario.

Al piano terreno, a fianco dello splendido cortile, si trova la Sala del Cinquecento con una serie di sculture di Michelangelo (Bacco, Tondo Pitti, Bruto e David-Apollo) e opere di Sansovino, Giambologna e Cellini. Il salone duecentesco al primo piano accoglie capolavori di Donatello, tra cui il David e il San Giorgio, e di scultori del primo Rinascimento fiorentino (Luca della Robbia e Desiderio da Settignano); qui sono esposte anche le due versioni (Ghiberti e Brunelleschi) del Sacrificio di Isacco, realizzate per il concorso (1401) per la seconda porta del Battistero. Al secondo piano si trovano sculture toscane della seconda metà del Quattrocento, tra le quali la celebre Dama col Mazzolino del Verrocchio nonché opere di Rossellino, Pollaiolo e altri. Piccolo capolavoro barocco è il busto di Costanza Bonarelli del Bernini.

Nel ciclo di affreschi giotteschi della Cappella del Podestàfigura uno dei più antichi ritratti di Dante Alighieri. Le collezioni del museo comprendono un' importante raccolta ("Collezione Carrand") di arte minore gotica e rinascimentale (avori, oreficerie, ceramiche, armi, bronzetti e medaglie), oltre a un panorama completo della maiolica italiana a partire dal Quattrocento; notevoli anche le sale dedicate alle terrecotte invetriate dei Della Robbia e la nuova Sala islamica, da poco riallestita con la Sala delle maioliche.

Via del Proconsolo, 4, 50122 Firenze FI, Italia
Museo Nazionale del Bargello - Firenze

Cecilia Falciai decorazioni artistiche scagliola

Nuova bottega artigiana fiorentina specializzata nella lavorazione della scagliolae del mosaico a commesso fiorentino. Tutte le lavorazioni sono pezzi unici che Cecilia Falciai crea personalmente.

Pur partendo dalla tradizione, si avvicina anche a contaminazioni moderne, sperimentando sia sui soggetti, che sulla combinazione delle tecniche, ottenendo così lavori molto personali. Il laboratorio è uno spazio aperto a chiunque voglia vedere da vicino in cosa consiste questo mestiere.

via dei Macci 25R
CECILIA FALCIAI – DECORAZIONI ARTISTICHE SCAGLIOLA

Tesoro dei Granduchi - Palazzo Pitti

Il Tesoro dei Granduchi (in passato conosciuto come Museo degli Argenti ) occupa i fastosi ambienti affrescati dell’Appartamento d’Estate dei granduchi medicei e lorenesi, situato al piano terreno e al mezzanino di Palazzo Pitti.

Qui è raccolto il Tesoro dei Medici, frutto del loro collezionismo: dai vasi in pietre dure di Lorenzo il Magnifico, ai cammei e intagli di Cosimo I, dai cristalli di rocca di Francesco I alle ambre di Maria Maddalena d’Austria - insieme ai gioielli di Anna Maria Luisa, ultima erede della casata. Di grande valore anche la collezione di ceramiche orientali.  "Il Tesoro di Salisburgo", invece, venne portato a Firenze dai Granduchi Lorenesi (in particolare Ferdinando III).  La Sala delle Donazioni espone una collezione di gioielli realizzati dal Settecento ai giorni nostri presso prestigiose manifatture europee e italiane.

Particolarmente affascinante è il Salone di Giovanni da San Giovanni (dal nome del principale pittore che affrescò questo ambiente). Il ciclo pittorico, realizzato a partire dal 1635 in occasione del matrimonio tra Ferdinando II de’ Medici e Vittoria della Rovere, è un’allegoria celebrativa della dinastia medicea: sulle pareti laterali è raffigurata la cultura greca che, lasciata Atene, dopo lungo peregrinare, giunge a Firenze ("nuova Atene") accolta da Lorenzo il Magnifico. Nel soffitto, un’allegoria del matrimonio granducale. Gli affreschi furono terminati nel 1642 da Cecco Bravo, Ottavio Vannini e Francesco Furini.

Le decorazioni delle sale successive, eseguite dagli artisti seicenteschi Mitelli e Colonna, sono tra i primi e più eloquenti esempi di quadraturismo (grandiose architetture dipinte tese a espandere illusionisticamente lo spazio).

Piazza de' Pitti, 1, 50125 Firenze FI, Italia
tesoro pitti

Pitti mosaici

Pitti Mosaici è stata fondata a Firenze nel 1982 da Emilio de Filippis, detto Ilio, e nasce dall’esperienza di 3 generazioni di artigianato artistico. Oggi Ilio, con i due figli Isse e Iory, guida i maestri mosaicisti nella creazione di pannelli, quadri e tavoli intarsiati seguendo l’antica tecnica rinascimentale del commesso fiorentino in pietre dure e semipreziose, conosciuta anche come “l’arte della famiglia Medici” o “pittura di pietre”.
 

piazza Pitti 23R
commesso

Fratelli Traversari

Non è facile al giorno d’oggi trovare un’azienda artigiana giunta con orgoglio alla quarta generazione: la ditta Fratelli Traversari è tra le poche botteghe che prosegue una tradizione artigiana nata alla fine del XIX secolo.

La storia della Ditta Fratelli Traversari inizia a Firenze con il fondatore Arturo intorno alla fine degli anni settanta dell’ottocento quando era solo una piccola bottega di souvenirs in Via Ser Ventura Monaci, in zona Piazza Ferrucci, ma già specializzata nella bigiotteria in micromosaico di alta qualità.

Dal 1944 l’attività passa nelle mani dei due figli di Arturo, Alfredo e Aldo, (da qui il nome Fratelli Traversari) che, in Via Pindemonte, continuano con successo la produzione di orecchini, anelli, spille, bracciali, cornici e croci in micromosaico.

Questa tecnica, nata a Roma alla fine del settecento, utilizza invece delle tradizionali tessere quadrate, le cosiddette “teghe” (sottili bacchettine in vetro smalto filato di varie forme e colori) ottenute ponendo in uno speciale forno delle piastre di vetro di Murano che, grazie all’abilità del filatore, vengono fuse tra loro per ricavare diverse cromie e sagomate in varie forme: lastre, petali di rosa, margherite, miosotis, foglie e tante altre.

In seguito l’attività si sposta in via Lorenzo Bellini e dagli anni settanta la direzione passa nelle mani del figlio di Alfredo, Franco, che, appena venticinquenne, avvia la produzione dei quadri in micromosaico, in vetro tagliato e in commesso fiorentino di pietre dure.

Da qualche anno anche i due figli di Franco, Daniele e Letizia, sono inseriti attivamente nell’ azienda e, insieme al cugino Lorenzo, specializzatosi nel mosaico commesso di pietre dure, hanno portato una ventata di rinnovamento in bottega.

via Senese 68B
Fratelli Traversari

Bianco Bianchi. I maestri della scagliola

L'arte fiorentina dell'intarsio in scagliola, tanto amata dal Granduca di Toscana, rivive per tradizione nella bottega della famiglia Bianchi, il cui capostipite Bianco, sul finire degli anni '40 riscoprì questa lavorazione riportandola ai fasti di un tempo.
Oggi, i figli, Alessandro ed Elisabetta, animati dalla stessa passione, continuano a produrre pezzi unici quali tavoli, quadri, pannelli ed oggettistica da regalo di gusto classico o contemporaneo.

via Lisbona 4E Pontassieve
Fratelli Bianchi