Il percorso espositivo ripercorre l’intera carriera di Helen Chadwick (1953–1996), dalle prime opere concettuali come In the Kitchen (1977) fino ai celebri Piss Flowers (1991–92). Considerata una figura pionieristica dell’arte abject, l'artista ha saputo combinare elementi estetici raffinati con materiali inusuali (fluidi corporei, carne, fiori, cioccolato e compost). Con ironia e sguardo femminista, ha ridefinito i confini della scultura e dell’installazione, affermandosi come una delle protagoniste dell’avanguardia britannica del dopoguerra e, nel 1987, tra le prime donne candidate al Turner Prize.