Da giugno a settembre visite e le passeggiate urbane condotte da persone con passato migratorio propongono narrative dissenzienti affrontando temi poco conosciuti, storie rimosse, pratiche sociali di sperimentazione per riappropriarsi di spazi e visibilità pubblici.
Dalle passeggiate decoloniali alla tracce della violenza nei dipinti, dalle barriere architettoniche alla schiavitù nel ‘400, dalle comunità omosessuali nel Rinascimento alle piante esotiche negli orti botanici, dalla Moschea fino ad arrivare all’ambasciatore etiope a Santa Maria Novella, i laboratori, le proiezioni, le visite e le passeggiate urbane, condotte da persone con passato migratorio, propongono narrative dissenzienti affrontando temi poco conosciuti, storie rimosse, pratiche sociali di sperimentazione che dai margini, in passato come oggi sono capaci di alimentare la costruzione collettiva di immaginari e simboli, riappropriandosi di spazi e visibilità pubblici. un progetto di Stazione Utopia, nell’ambito del progetto Amir accoglienza musei inclusione relazione, realizzato con il sostegno dell’Estate fiorentina 2025.