
Firenze del Novecento
Il XX secolo ha lasciato tracce profonde nel tessuto artistico, architettonico e urbanistico di Firenze, sia nel centro storico che in alcuni quartieri della periferia.
Ideale punto di partenza di qualsiasi itinerario sull'arte figurativa dovrebbe essere il Museo Novecento, nel complesso delle ex Leopoldine di Piazza Santa Maria Novella.
Corredato da moderne tecnologie multimediali, il museo ripercorre a ritroso le tappe di quella stagione artistica irripetibile di cui Firenze costituì un indiscusso epicentro.
Le oltre 300 opere esposte comprendono nomi come De Chirico, Morandi, Rosai, Sironi, Casorati, De Pisis, Fontana, Vedova e Magnelli. Particolarmente ricco è il calendario di esposizioni temporanee che vi vengono organizzate nell'arco di tutto l'anno.
A livello figurativo citiamo anche la Collezione Casamonti, ospitata nel Palazzo Bartolini Salimbeni di piazza Santa Trinita, una collezione privata di artisti definita dallo stesso fondatore "magmatica" e priva di un filo conduttore, se non il suo particolare interesse verso artisti del Novecento ma anche contemporanei.
Per quanto riguarda le architetture urbane pubbliche un esempio importante è la stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, opera di un gruppo di architetti - Gruppo Toscano - capitanati da Giovanni Michelucci. Un capolavoro dell’architettura degli anni Trenta.
A Michelucci si deve anche la Palazzina Reale presso la la Stazione SMN riprogettata radicalmente nelle sue forme attuali nel 1934, così come l'originale Chiesa di San Giovanni Battista dell’Autostrada del Sole, nel comune di Campi Bisenzio e nei pressi dell'uscita Firenze Nord.
Rimanendo in città e vicini al centro non possiamo non menzionare il Ponte alle Grazie del 1957 e la sede centrale della Cassa di Risparmio di Firenze, progettata nel 1954.
Due esempi della corrente architettonica del razionalismo, entrambi degli anni Trenta, sono lo Stadio di calcio Artemio Franchi, nel quartiere Campo di Marte, opera di Pier Luigi Nervi, e la Scuola di Guerra Aerea, all’interno del parco delle Cascine, di Raffaello Fagnoni.
E ancora citiamo altri due esempi di architettura del periodo fascista: la Manifattura Tabacchi alle Cascine, risalente al 1933-1940 e ora sottoposta a totale riqualificazione e l'edificio dell'ex Istituto Agronomico per l'Oltremare terminato, nel 1941 su progetto di Aurelio Ghersi, in zona stadio.
Dopo la fine della guerra la privata abitazione si configurò come parte importante della vita civile, in cerca di identità e di qualità degli standard residenziali. In questo senso esempi di rilievo si trovano nell'edificio INA di Michelucci (seconda metà degli anni '50), nella Casa per appartamenti di Savioli-Santi risalente alla metà degli anni '60, nel Condominio San Jacopino (Dezzi Bardeschi 1974-76) e le case popolari a Rovezzano di Di Pietro, realizzate tra il 1984 e l'86, solo per citarne alcune.
Precedente, ma di grande interesse è stata la stagione del Liberty, con gli eleganti villini i cui esempi più significativi, a opera di Giovanni Michelazzi, sono la Casa Galleria in Borgo Ognissanti, il Villino Broggi-Caraceni in via Scipione Ammirato e il Villino Lampredi, via Giano della Bella.
Estremamente raffinata è la decorazione del cinema più bello di Firenze, il cinema Odeon oggi Libreria Giunti Odeon ma che mantiene la sua caratteristica di sala per proiezioni: si tratta opera di Marcello Piacentini inaugurata nel 1922. E come non ricordare le splendide vetrate liberty di alcuni prestigiosi Hotel del centro, disegnate da Galileo Chini.
Infine segnaliamo l'inaspettato choc di modernità che restituisce una visita al Museo Marino Marini, uno dei più grandi scultori italiani del Novecento, spazio espositivo sapientemente ricavato all’interno dell’antico complesso di San Pancrazio ad opera di Papi e Sacchi nel 1970.
Questi sono ovviamente solo alcuni spunti per un inedito itinerario nella Firenze del Novecento.
Per approfondimenti rimandiamo ad altre pagine di questo sito
La Firenze Liberty
Comune di Firenze
I luoghi
Tappe
Museo Novecento
Con un percorso che procede a ritroso dal 1990 ai primi anni del 20° secolo, il Museo Novecento vuole ricostruire una stagione artistica irripetibile della quale Firenze costituì un indiscusso epicentro.
Nelle sue sale accoglie la prestigiosa Collezione Alberto Della Ragione con opere di De Chirico, Morandi, Sironi, Casorati, De Pisis; oltre a questa, le tante donazioni di artisti, tra cui Fontana e Vedova, pervenute a seguito dell’alluvione del 1966, grazie all'intuizione del critico Carlo Ludovico Ragghianti, nonché lasciti fatti dagli artisti Mirko, Cagli, Magnelli, Rosai
Il Museo ospita nelle sale al piano terra molte mostre temporanee dedicate ad artisti contemporanei.
In occasione della mostra dell'artista americana Haley Mellin il cortile è stato piantumato con circa 300 piante autoctone, in base a una ricerca sull’assetto originario e gli usi del giardino.
Il Museo Novecento, ospitato nell'antico complesso delle Leopoldine, è un museo 2.0: al suo interno include postazioni interattive, punti di ascolto, una sala video; si tratta di uno spazio multimediale e interdisciplinare, a cui si aggiungono un percorso per bambini, ambienti pensati per lo studio.
Museo Marino Marini
Il Museo Marino Marini, dedicato al celebre scultore italiano del Novecento, è ospitato nell’ ex chiesa di San Pancrazio, dove le linee rinascimentali si sposano con la ristrutturazione moderna.
Museo monografico, ospita 184 opere dello scultore Marino Marini (1901-1980), disposte secondo le indicazioni dell’artista nella scelta dei materiali e dell’illuminazione naturale degli ambienti. Le opere sono state realizzate fra il 1916 e il 1977. Il percorso, articolato sui diversi livelli degli spazi della chiesa, comprendesculture in bronzo e in cemento, di dimensioni molto diverse, gessi policromi e tele, ritratti e disegni. Nella cripta si tengono periodicamente mostre dedicate a vari artisti del Novecento e contemporanei.
All'interno del percorso espositivo si trova anche ilTempietto del Santo Sepolcrodi Leon Battista Alberti, un'opera rinascimentale con preziosi intarsi marmorei, ricca di significati allegorici.
Stadio Comunale Artemio Franchi
Lo stadio Franchi fu costruito fra il1930 e il1932 su progetto dell'ingegnere Pier Luigi Nervi nella zona di Campo di Marte. Lo stadio è in stile razionalista italiano e vanta alcuni accorgimenti strutturali molto innovativi per l'epoca come la pensilina priva di sostegnie le scale elicoidali.
Il manto erboso, la cui realizzazione fu affidata a una ditta torinese, risultò da subito di ottima qualità grazie al fondo perfettamente drenato. Nel corso degli anni lo stadio è stato più volte rimaneggiato con interventi soprattutto in vista di Italia 90. La capienza è di 47.000 persone. Il campo ospita le partite di ACF Fiorentina.
Giunti Odeon. Libreria e cinema
Per anni è stato il cinema più bello di Firenze, il Cinema Odeon, realizzato all’interno del Palazzo dello Strozzino, uno dei più importanti della città.
Edificato per volere di Palla Strozzi verso il 1457, sudisegno di Filippo Brunelleschi, ma con il sicuro intervento di Michelozzo, il palazzo rimase proprietà della famiglia fino all’Ottocento, poi ci furono vari cambi di proprietà.
Nel 1904 fu acquistato dalla famiglia Chiari che nel 1914 su suggerimento della divina Eleonora Duse, decise direalizzare un'elegante sala cinematografica e il progetto fu affidato ad Adolfo Coppedé.
Nel 1919, a lavori già avanzati, l’immobile fu acquisito dalla Compagnia Cinema Italo-Americano, e il completamento della ristrutturazione fu affidato a Marcello Piacentini, architetto romano molto celebre all’epoca.
Il locale fu inaugurato il 14 dicembre 1922.
Dopo periodi alterni come teatro e poi cinema nel 2023 l'Odeon, che mai aveva perso il suo splendido stile Liberty, è stato ristrutturato dallo studio Benaim e ha riaperto come Giunti Odeon. Libreria e cinema.
Un ambizioso progetto culturale, con spazio libreria in platea, un'immutata galleria per le proiezioni cinematografiche da prevedersi la sera, spazio per presentazioni di libri e incontri.
Completa la poliedricità del luogo un caffè-ristorante.
Chiesa di San Giovanni Battista o dell'autostrada
La chiesa dedicata a San Giovanni Battista, ma comunemente conosciuta come Chiesa dell'Autostrada, è situata nel territorio del Comune di Campi Bisenzio, presso l'area di servizio Firenze Nord dell'Autostrada del Sole A1 Roma-Milano.
Voluta dalla Società Autostrade, in ricordo degli operai caduti sul lavoro nella realizzazione dell'Autostrada del Sole, la chiesa è stata costruita, fra il 1960 e il 1964, su progetto di Giovanni Michelucci, ed è considerata un capolavoro dell'arte moderna. La sua configurazione evoca l'immagine di una tenda, che richiama alla mobilità del Popolo di Dio.
La chiesa si sviluppa su una superficie coperta di 3500 metri quadri e raggiunge un'altezza massima di 26 metri. la sua caratteristica più evidente è la suggestiva copertura in cemento armato, che richiama l'immagine di una tenda, adagiata sulle strutture portanti. La copertura in lastre di rame, un tempo marrone ma ora verde per l'effetto dell'ossidazione, è proprio l'elemento più visibile.




