
Firenze delle donne e le donne a Firenze. Tre percorsi
Il tema della toponomastica femminile è estremamente interessante: sono poche le strade e le piazze intitolate a donne, come se i riconoscimenti a vite degne di essere vissute fossero appannaggio solo maschile.
Censire le strade dedicate a sante, madonne e donne "normali" ma comunque eccezionali è un'attività che fanno diverse associazioni e gruppi, quello che proponiamo qui sono invece tre itinerari turistici, assolutamente fuori dal consueto, messi a punto dall'Associazione l'Erba Canta sul filo delle donne che hanno vissuto a Firenze o alle quali Firenze ha dedicato un luogo pubblico. Un progetto, questo di Donne a Firenze, che è anche auspicio per tutte le storie che ancora non sono state scritte.
Firenze Mariana: un itinerario di circa 5 km e mezzo nei luoghi di devozione a Maria, fra strade, chiese, tabernacoli e opere dedicate alla madre di Gesù.
La via delle sante: un itinerario di 4 km e mezzo per incontrare la vita delle sante e i luoghi di rifugio, preghiera e conversione.
Anonime fiorentine: un itinerario di circa 4 km e mezzo in luoghi che evocano il vissuto di popolane, malmaritate, nobildonne, monache, prostitute e beghine.
A ognuno di questi itinerari si abbina un "fuori itinerario" per ampliare il giro.
I percorsi sono accompagnati da una mappa realizzata con l'occasione, dove per ogni donna citata è presente una brevissima nota biografica. La mappa può essere presa gratuitamente negli Infopoint della città.
Per partecipare alle visite guidate organizzate dall'Associazione L'Erba Canta su questi itinerari (nei mesi di maggio e giugno) o per approfondimenti si rimanda al sito www.erbacanta.it
Comune di Firenze
Informazioni utili
I luoghi
Tappe
Piazza di Santa Maria Novella
L'apertura dell'attuale Piazza Santa Maria Novella risale alla fine del Duecento, primi del Trecento, parallelamente ai lavori di edificazione del grandioso Complesso domenicano di Santa Maria Novella. I frati Predicatori erano giunti a Firenze nel 1219 e la piccola chiesa originaria (situata al di fuori della cinta muraria del XII secolo) si era rivelata ben presto insufficiente alle esigenze dell'Ordine, divenuto molto popolare e potente. Il nuovo cantiere, avviato nel 1278, vede la conclusione soltanto alla metà del Trecento. Lo spazio esterno antistante la facciata, di grandi dimensioni, diventa funzionale alla predicazione, lo strumento privilegiato dai Domenicani nella lotta contro l'eresia.
Nel corso del Quattrocento viene completata la splendida facciata della Basilica ad opera di Leon Battista Alberti e si procede con la costruzione del Loggiato dello Spedale di San Paolo; in quest'ultimo edificio ha attualmente sede il Museo Noveecento, importante raccolta d'arte italiana del XX secolo e centro espositivo d'eccellenza. I due obelischi cinquecenteschi, alle estremità della piazza, venivano utilizzati un tempo come "cime" per il Palio dei Cocchi (una corsa di bighe trainate da cavalli), antica tradizione popolare.
Con la sua eleganza e grandiosità la piazza è uno degli spazi più suggestivi di tutta Firenze, spesso teatro di importanti manifestazioni della vita cittadina.
Chiesa di Santa Maria Maggiore
La chiesa di Santa Maria Maggiore si affaccia sull'omonima piazza all'angolo con Via de' Cerretani nel centro storico di Firenze.
Si tratta di una delle più antiche chiese cittadine, e una delle prime dedicate alla Madonna. L’esterno conserva tracce della primitiva costruzione romanica del X secolo. Il campanile originario, in stile preromanico, è inserito nella facciata a sinistra della navata. Verso la fine del XII secolo la chiesa fu rimaneggiata in stile gotico.
Durante il Quattrocento la chiesa subì una sorta di crisi che ne ridimensionò notevolmente le finanze e l'importanza. Nella visita pastorale del 1514 di Giulio de' Medici la chiesa venne descritta come in degrado. Nel 1521 passò ai Carmelitani riformati della congregazione di Mantova già allocati presso la chiesa di San Barnaba. Risale a quell'epoca la ristrutturazione del complesso, ad opera di Gherardo Silvani, nella prima metà del XVII secolo, che coinvolse l'interno della chiesa, forse sulla base di un precedente disegno di Bernardo Buontalenti.
Basilica della SS. Annunziata
La basilica della Santissima Annunziata è il principale santuario mariano di Firenze.
Fu fondato nel 1250 dai “Sette Santi” dell’ordine dei Servi di Maria; con la sua facciata, contigua a quella brunelleschiana dello Spedale degli Innocenti, costituisce uno dei lati della scenografica, omonima piazza.
Il ciclo affrescato del Chiostrino dei voti, che precede l’ingresso della chiesa, è un’antologia del primo manierismo fiorentino, con pregevoli affreschi di Andrea del Sarto, Pontormo, Rosso Fiorentino.
L’interno, prevalentemente decorato in epoca barocca, racchiude numerosi capolavori, tra cui la veneratissima immagine trecentesca dell’Annunciazione, all’interno di un tempietto ideato da Michelozzo.
In occasione del Giubileo 2025 la basilica è chiesa giubilare; approfondimenti qui.
Percorso Museale di Santa Maria Nuova
Il 23 giugno 1288 Folco Portinari, padre della Beatrice cantata da Dante Alighieri, dona il terreno sul quale sorgerà l'Ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze. Un esempio di assoluta eccellenza all'interno del patrimonio artistico culturale e sanitario italiano. Si tratta, infatti, di uno degli ospedali più antichi al mondo ancora in attività.
Il Complesso si compone di numerosi chiostri, e racchiude al suo interno una insospettata Cappella, opera del Buontalenti e affrescata dall'Allori, uno dei numerosi tesori dell'Ospedale.
Santa Maria Nuova conserva oltre 700 opere tra dipinti, affreschi, sculture, arredi di grande valore ed ha visto il passaggio di alcuni dei più grandi artisti di tutti i tempi. Uno tra tutti: Leonardo da Vinci.
Chiesa di Santa Felicita
La chiesa di Santa Felicita è un' importante chiesa di Firenze situata nel quartiere di Oltrarno e si trova a pochi passi da Ponte Vecchio.
Vale la pena fermarsi per ammirare un assoluto capolavoro del manierismo fiorentino, che si trova appena entrati, sulla destra nella brunelleschiana Cappella Capponi. Si tratta della sublime Deposizione di Jacopo Carucci, detto il Pontormo, cui si deve anche la vicina Annunciazione (1525 circa).
La chiesa conserva anche numerose opere trecentesche. Una particolarità: il Corridoio Vasariano attraversa questa chiesa ed è ben visibile sia dall’interno che dall’esterno.
Porta Romana
Come rivela il nome, Porta Romana era laporta di uscita dalla città in direzione Siena e Roma, venne fondata nel 1328 con una base di diciassette metri e cinquanta per dieci e di fatto, dopo porta San Frediano, è la seconda più grande dell’intera cerchia muraria.
Il giglio centrale in marmo è opera di Giovanni Pisano nel 1331, mentre ai lati le due lapidi in marmo bianco ricordano l’ingresso in città del papa mediceo Leone X nel 1515 e dell’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V nel 1536.
Intorno alla porta ci sono cinque aperture, l’unica presente nel passato era quella a sinistra, mentre le altre quattro sono state effettuate nel 1930 per facilitare il passaggio delle auto e per accedere al Giardino di Boboli.
Per finire una curiosità, sulla parte esterna della porta prima della scapitozzatura c’erano due statue raffiguranti i leoni, quattro con i Santi e in posizione centrale la Vergine, quelle giunte fino a noi sono quelle della Madonna con il bambino, di San Pietro e di San Paolo, che oggi possiamo ammirare sotto la scalinata del cortile interno al Museo del Bargello.
Ponte alle Grazie
Nonostante le sue forme moderne, il Ponte alle Grazie fu il terzo ponte a essere costruito, dopo Ponte Vecchio e Ponte alla Carraia.
Il primo appellativo fu, nel 1237, Ponte Rubaconte, dal nome del Podestà all’epoca della sua prima edificazione, da parte dell'architetto Lapo, ossia Jacopo Tedesco. Questa è la ricostruzione che fa Giorgio Vasari.
L’attuale nome deriva dalla presenza, dal XIV secolo, di una cappella contenente una venerata immagine di Santa Maria delle Grazie; fra i numerosi edifici religiosi che lo caratterizzavano vi erano le monache di clausura Le Murate, trasferitesi poi in via Ghibellina.
Nell’Ottocento, da una delle sue botteghe era possibile raggiungere il fiume per servirsi dei bagni pubblici, veri e propri stabilimenti balneari dell’epoca.
Nel 1944 il ponte, come tutti gli altri, ad eccezione di ponte Vecchio, fu distrutto nel corso della ritirata nazista.
L'anno successivo fu bandito un concorso per la sua ricostruzione e risultò vincitore il progetto di un gruppo di architetti, tra i quali, Giovanni Michelucci, il nuovo ponte è stato inaugurato il 24 febbraio del 1957.
Le Murate
Originariamente convento quattrocentesco, poi carcere fiorentino, le Murate, nella zona fra Santa Croce e i viali di circonvallazione, sono state interessate da un piano di riqualificazione urbana realizzato sulla base di un progetto dell’architetto Renzo Piano.
Nate a nuova vita, sono diventate uno degli spazi più interessanti della città, con un complesso abitativo, due nuove piazze (piazza Madonna della Neve e piazza delle Murate, in corrispondenza dei cortili interni), una galleria copertadove si affacciano varie attività commerciali.
Una delle attività più innovative è Murate Idea Park, spazio per accompagnare nel loro sviluppo progetti innovativi. Sono stai utilizzati proprio quelli che erano gli spazi delle celle, opportunamente riadattati per ospitare giovani start uppers.
Molto frequentate anche per i due locali presenti, un ristorante pizzeria e un Caffé Letterario, le Murate hanno tuttavia anche una vocazione espositiva grazie al MAD (Murate Art District) che si trova negli spazi del vecchio convento, è articolato su 3 piani, e custodisce il Carcere Duro, una testimonianza pulsante della Resistenza operata dai padri della Repubblica in epoca fascista.
Il MAD svolge anche attività culturale con corsi, conferenze e piccole fiere.
Chiesa di Santa Maria Maddalena de' Pazzi
La fondazione risale al 1257, intitolata a Santa Maria Maddalena delle Convertite, nel luogo dove già esisteva una casa di accoglienza per donne di malaffare pentite che seguivano la regola di San Benedetto; successivamente la struttura passò ai cistercensi di Badia a Settimo, che vi si insediarono solo nel 1442. Nel 1629 i fraticistercensi scambiarono letteralmente la proprietà con le Carmelitane di San Frediano in Cestello. Le suore portarono con sé anche le spoglie della consorella Maria Maddalena de' Pazziche nel 1669 fu fatta santa e diede così il nome alla chiesa.
All’interno si possono ammirare opere diCarlo Portelli, Alfonso Boschi, Domenico Puligo. Di notevole interesse il Martirio dei Santi Nereo e Achilleo di Domenico Passignano e la grande pala d'altare di Cosimo Rosselli raffigurante l'Incoronazione della Vergine. Nella Sala Capitolare si trova la famosa Crocifissione del Perugino.