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Parco delle Cascine

Luoghi imperdibili per ammirare il foliage a Firenze e dintorni

La città metropolitana di Firenze e i suoi ambiti turistici
Parchi & Giardini

Siamo arrivati all'autunno: quel periodo dell'anno durante il quale le chiome degli alberi si accendono di tutte le calde tonalità di rosso, giallo e arancio: è il foliage.
Ecco un itinerario con alcuni suggerimenti per godersi lo spettacolo rimanendo a Firenze, oppure uscendo dalla città alla ricerca dei boschi più colorati nel territorio fiorentino.

A Firenze
Iniziando con la città sicuramente il Parco delle Cascine, lo spazio verde più vasto a Firenze non ci può deludere neanche in quest'occasione e già in piazza Vittorio Veneto troviamo le primedonne del foliage: gli splendenti Ginko biloba, con le loro foglie giallo oro.
Altri luoghi dove ammirare la magia dei colori autunnali sono: il Giardino dell'Orticoltura, il Giardino delle Rose, Bobolino, il Parco di Villa il Ventaglio, il Giardino della Villa di Castello.

Parco di Pratolino
Uscendo dalla città tappa d'obbligo è il Parco Mediceo di Pratolino, dove il maestoso Appennino del Giambologna è circondato dalle mille sfumature delle foglie di faggi, querce, platani e tigli.

Intorno a Firenze

Partiamo dalle cime più alte: la zona di Monte Morello ci riempirà gli occhi dei colori autunnali, così come le faggete vicino a Vallombrosa e i boschi nei dintorni di Monte Senario.
Sulle colline saranno i vigneti intorno a Pontassieve, alla Rufina, a Figline Valdarno, i sentieri verso il Convento dell'Incontro o lo Spedale del Bigallo a Bagno a Ripoli, la zona di Monte Ceceri a Fiesole, il Parco di Poggio Valicaia nelle colline di Scandicci e il parco di Travalle a Calenzano.

Infine, dopo aver ammirato le chiome degli alberi che si specchiano nelle acque del lago di Londa, possiamo avventurarci alla ricerca dei panorami più suggestivi all'interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.

Crediti fotografici

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Parco delle Cascine

Il primo nucleo del Parco era costituito dalla tenuta delle Cascine dell'Isola, acquistata dal Duca Alessandro I de Medici (1531-1537) e incrementata da Cosimo I (1537-1574) con l'acquisizione di altri terreni, tutti utilizzati a scopo agricolo e per la caccia. Si deve a Pietro Leopoldo di Lorena la prima apertura al pubblico delle Cascine Granducali, anche se limitata ad occasioni e eventi eccezionali (spettacoli organizzati dalla corte e festività dell'Ascensione).

Il primo intervento architettonico di grande impegno è la costruzione della Palazzina Reale, nel piazzale delle Cascine, realizzata nel 1785 dall’architetto Giuseppe Manetti, al quale si deve anche la Ghiacciaia in forma di piramide. Durante il periodo Napoleonico Elisa Baciocchi, Granduchessa di Toscana dal 1807 al 1815, trasforma definitivamente le Cascine in parco pubblico, dimostrando una concezione di rara modernità.

A Giuseppe Poggi si deve l'idea del grande piazzale di accesso al Parco da cui deriva – seppur profondamente modificata - la sistemazione attuale del Piazzale Vittorio Veneto. Alla fine degli anni '30 l'architetto Raffaello Fagnoni realizza la Scuola di Guerra Aerea, splendido esempio di architettura razionalista.
Il Parco ha visto recentemente l'edificazione del più importante spazio dedicato alla musica della città, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, complesso polifunzionale dedicato a opera, musica e balletto.

Il Parco delle Cascine viene utilizzato dai fiorentini e dai turisti come area verde di sport, passeggiate e svago, è sede di eventi e di un mercato settimanale (il martedì mattina).

Luogo ideale per organizzare picnic con i bambini. Inoltre, presso il Roller Club, è possibile noleggiare biciclette o pattini.

Nel periodo estivo è aperta anche la piscina Le Pavoniere. Al suo interno si trova l'Ippodromo del Visarno, dove si svolgono eventi importanti come Firenze Rocks.

Parco delle Cascine, Piazzale delle Cascine, 50144 Firenze FI, Italia
Parco delle Cascine

Giardino dell'Orticoltura

Nel 1854 viene costituita la Società Toscana d'Orticultura. Le prime piante madri furono donate da illustri orticoltori e agronomi toscani, dal Museo di Fisica e Storia Naturale e dal Giardino dei Semplici di Firenze. Nella seconda metà dell'Ottocento il giardino si ingrandisce e Giacomo Roster progetta il grande tepidario, inaugurato nel 1880. La loggetta Bondi dell'architetto Castellucci è del 1911.

Il comune di Firenze acquista il giardino nel 1930 e lo destina a parco pubblico. Nel 1990 nella parte alta e più panoramica viene completata la fontana a forma di serpente con decorazioni polimateriche su progetto di Marco Dezzi Bardeschi.

All’interno del giardino c’è anche un’area giochi attrezzata per bambini.

Via Vittorio Emanuele II, 4, 50139 Firenze FI, Italia
giardino di orticultura- tepidarium

Giardino delle Rose

Il Giardino delle Rose, posizionato al di sotto di piazzale Michelangelo, è un vero e proprio balcone sul centro storico, la cui vista ha poco da invidiare a quella mozzafiato che si vede da Forte Belvedere.

Aperto tutto l'anno, dà veramente spettacolo quando le oltre mille varietà di rose, di cui circa 350 molto antiche, fioriscono. Inoltre le opere dell’artista belga Folon lo valorizzano: si può guardare, attraversolagrande valigiaPartir, il panorama unico di Santa Maria del Fiore e Palazzo Vecchio. Ci si può riposare accanto all'uomo di Folon sulla panchina, fuori dal tempo di Je me souviens; si accarezza Chat, il gattone addormentato sull’erbatra i cespugli di rose. Infine, insieme a lEnvol, si può ancora una volta spiccare il volo su Firenze e rimirarla dall’alto.

Nel giardino si trova anche un... angolo di Giappone! Il giardino giapponese è stato donato al Comune di Firenze dalla città gemellata di Kyoto. 

Giardino delle Rose, Viale Giuseppe Poggi, 2, 50125 Firenze FI, Italia
Giardino delle Rose

Giardino di Bobolino

Questo parco pubblico, situato su Viale Machiavelli vicino Porta Romana, è un giardino in pendenza, interamente composto da pendii erbosi, scalinate e piazzali di ghiaia con graziose soluzioni di arredo verde tra le quali vasche e grotte artificiali; da segnalare il maestoso “Cedro dell’incenso” situato sul lato sinistro dell’aiuola centrale.

Giardino del Bobolino, Viale Machiavelli, 18, 50125 Firenze FI, Italia
Giardino di Bobolino

Parco di Villa Il Ventaglio

Il parco di Villa il Ventagliofu concepito in origine come parco privato della villa costruita dal 1839 al 1853 dall’architetto Giuseppe Poggi per la famiglia Archinto.

Dal gusto tipicamente romantico, vede anche la realizzazione di un laghetto , con isoletta e ponticello. Il grandestradone carrozzabileche conduce alla villa anticipa soluzioni successivamente adottate dallo stesso Poggi nel Viale dei Colli.

Via Giovanni Aldini, 12
Parco di Villa Il Ventaglio

Giardino della Villa Medicea di Castello

La Villa Medicea di Castello è una delle più antiche residenze suburbane dei Medici, che la possedettero fin dal 1477. Cosimo I commissionò nel 1538 allo scultore e architetto Niccolò Tribolo il progetto di un nuovo grande giardino di rappresentanza, studiato per celebrare il potere del principe attraverso la simbologia delle sue statue, fontane e grotte. Il giardino è visitabile ed èricco di agrumi e piante rare e decorato di sculture antiche e rinascimentali.

Di grande fascino la Grotta degli animali, un tempo animata da giochi d’acqua.
Il visitatore può prepararsi alla visita del giardino scaricando o consultando on line un'utile guida multimediale, consultabile a questo link.

Via di Castello, 44, Firenze
Giardino della Villa Medicea di Castello

Parco Mediceo di Pratolino

Sulla strada che unisce Firenze con Bologna si trova un bellissimo parco, che è anche patrimonio Unesco: il Parco Mediceo di Pratolino.
Nella seconda metà del Cinquecento Francesco I de’ Medici affidò a Bernardo Buontalenti il progetto per la costruzione di una villa, circondata da un parco, che destò un grandissimo interesse presso i contemporanei per la particolarità delle grotte artificiali, dei giochi d’acqua, degli automi e delle statue, e venne subito definito “il giardino delle meraviglie”. La villa fu poi distrutta all'inizio dell'Ottocento, dopo secoli di incuria che ne avevano irreparabilmente compromesso la stabilità.

Dopo la morte di Francesco, il parco ebbe alterne vicende finché nell’Ottocento il principe russo Paolo Demidoff acquistò il complesso e promosse i restauri degli elementi rinascimentali ancora esistenti; tra questi spicca la colossale statua dell’Appennino, realizzata dal Giambologna alla fine del Cinquecento e affacciata su un laghetto, che aveva un tempo al suo interno grotte con decorazioni, affreschi e giochi d’acqua; gli elementi decorativi sono andati perduti, così come quelli nella Grotta di Cupido, mentre sono rimaste alcune sculture, vasche e grotte disseminate nel parco. L’unico edificio giunto ai giorni nostri senza profonde trasformazioni è la Cappella, costruita dal Buontalenti nel 1580.
Insieme ad altre ville della famiglia Medici il Parco di Pratolino è un sito UNESCO iscritto nella lista dei Patrimoni dell'Umanità.

E' il luogo ideale per una gita fuoriporta, anche con i bambini: si possono fare picnic sugli ampi prati e portare il proprio animale domestico, passeggiare o accedere all’area giochi attrezzata.

Il Parco è raggiungibile con i mezzi pubblici: da Firenze il bus urbano 25A (direzione Pratolino), oppure la linea extraurbana 307A .

Via Fiorentina, 276, 50036 Pratolino FI, Italia
Gigante dell'Appennino

Monte Senario

Il Santuario di Monte Senario si trova in un contesto altamente suggestivo: un promontorio isolato, un’oasi di verde con una vista a 360° che comprende tutta la vallata dei Mugello e l’Appennino Tosco-Emiliano. L'eremo è uno dei più importanti di tutto il territorio e secondo la tradizione fu fondato l'8 settembre 1233, quando, nel giorno della Natività di Maria, sette monaci fiorentini, abbandonando la vita agiata, si ritirarono a vita eremitica fondando l'Ordine dei servi di Maria.

Il complesso fu allargato e arricchito da Cosimo I De' Medici nel 1539, poi ristrutturato in forme barocche nel 1717.

 All'interno della chiesa sono conservati pregevoli dipinti tra cui un'Adorazione dei Magi del Cigoli, oltre allo splendido coro ligneo del 1707, intagliato in eleganti forme barocche. Il refettorio ospita l'Ultima Cena di Matteo Rosselli.

In occasione dell'anno Giubilare 2025 il Santuario di Santa Maria è chiesa giubilare, approfondimenti qui.

Non lontano dalla chiesa si trovano alcune grotte che furono i primi luoghi di meditazione dei Sette Santi Fondatori.

50036 Convento Monte Senario FI, Italia
Monte Senario

Parco di Travalle Calenzano

Il parco di Travalle, nel comune di Calenzano, è una vasta area verde solcata dal torrente Marina e racchiuso fra la mole della Calvana, da una parte, e il colle di Calenzano dall'altra.

Si tratta di un'area a vocazione agricola, come testimonia la grande villa-fattoria circondata dal borgo, gli edifici per la vinificazione, il vecchio mulino,  i campi coltivati, le olivete
Adibita però a parco pubblico, si presta a varie attività, dalle passeggiate ai trekking verso la Calvana o Valibona, dai picnic al jogging fino ai sentieri dell'acqua.

Via dei Prati, 5, 50041 Calenzano FI
Travalle

Abbazia di Vallombrosa

L’abbazia di Vallombrosa è antichissima, fu fondata nel 1036 da San Giovanni Gualberto, monaco benedettino, fondatore dell'ordine Vallombrosano basato su austera vita comune, povertà, rifiuto di doni e protezioni. In origine il complesso era diverso da adesso, ma nel tempo si andò estendendo fino ad assumere l’aspetto attuale alla fine del XV secolo.

La poderosa torre che la sovrasta venne edificata nel Cinquecento; la facciata della chiesa è seicentesca, mentre la decorazione dell’interno fu completata nel secolo successivo. Nel fitto bosco, che infatti fu scelto come luogo di romitaggio da San Giovanni Gualberto, si trovano cappelle e tabernacoli con storie della vita del Santo, realizzati fra il XVI e il XVII secolo. La torre ospita anche un museo di arte sacra.

Nei mesi di luglio e agosto è possibile visitare l'Abbazia con i monaci.

Loc. Vallombrosa, 115, 50066 Vallombrosa, Reggello FI, Italia
Abbazia di Vallombrosa

Antico Spedale del Bigallo

Lungo la vecchia via Aretina, che collegava un tempo Firenze con Arezzo attraverso il Valdarno, in prossimità di un’antica sorgente, all’inizio del XIII secolo sorse per volontà del nobile benefattore Dioticidiede di Bonaguida del Dado un piccolo spedale, un ospizio presso il quale viandanti e pellegrini potevano trovare riparo e ristoro dalle fatiche del cammino. È lo spedale di Santa Maria a Fonteviva o Bigallo, che richiama chiaramente nel nome la sorgente di acqua presso la quale fu edificato, mentre del tutto incerta è l’origine del termine ‘Bigallo’.

A partire dal 1245 l'edificio e le sue funzioni di accoglienza furono gestiste dall’appena fondata Compagnia maggiore della Beata Vergine Maria, detta, appunto, del Bigallo. Nei decenni successivi l'arrivo di alcune monache di clausura comportò un profondo cambiamento dello spedale, sia in termini architettonici - con la realizzazione di un suggestivo 'hortus conclusus' circondato da alte mura della bella cucina monumentale, con il grande camino sorretto da colonnine e l'antico acquaio in pietra ancora visibili ai nostri giorni.

Oggi, dopo un accurato restauro, il Bigallo ha recuperato la sua l’originaria funzione, diventando suggestivo ostello con vista su Firenze.

Via del Bigallo e Apparita, 14, 50012 Bagno a Ripoli FI, Italia
L'antico spedale del Bigallo

Convento dell'Incontro

Edificato tra il 1716 e il 1717 per volontà di San Leonardo da Porto Maurizio, francescano riformato, come luogo di solitudine e raccoglimento per i frati francescani, il Convento dell'Incontro sorge in posizione dominante su Firenze e il Valdarno. Già in passato la posizione dominante del poggio e la sua tranquillità non erano passate inosservate: se i longobardi vi costruirono una fortificazione, anonimi eremiti vi edificarono un romitorio dedicato a San Macario. Fu su quella piccola cappella che venne realizzato il convento.

L'aspetto dell'edificio rimase sostanzialmente inalterato fino agli ultimi mesi del secondo conflitto mondiale. Anche l'esercito tedesco apprezzò infatti la posizione del poggio, che nell'estate del 1944 divenne punto strategico a difesa dell'arretramento delle linee tedesche. Nei primi giorni di agosto il convento fu dunque testimone della battaglia tra tedeschi e inglesi, che si concluse con la vittoria degli alleati a suon di mitragliatrici e cannonate l'8 agosto del 1944. Le colline di Bagno a Ripoli furono finalmente liberate, ma del Convento dell'Incontro rimasero solo le macerie.

Terminata la seconda guerra mondiale, il convento fu ricostruito nelle forme che lo caratterizzano tutt'oggi, compreso quel che resta dell'antico fortilizio longobardo di un tempo.

via dell'Incontro 1, 50012 Bagno a Ripoli
Uno dei chiostri del convento dell'Incontro

Lago di Londa

Londa è uno dei due comuni sul territorio della Provincia di Firenze che appartengono al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna. Il contesto naturalistico vede uno scenario di gole montane, boschi di castagni, di querce e faggi, tipiche coltivazioni di viti e di olivi, torrenti impetuosi che scendono dai contrafforti del Monte Falterona.

Poco lontano dal centro storico ecco il lago artificiale, che caratterizza la zona e su cui si trova un importante Centro Visita del Parco, posto proprio in riva al lago.

Londa Lago, 50060 Londa FI, Italia
Lago di Londa

Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna

Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, creato nel 1993, copre un'ampia superficie ripartita in quattro zone a tutela differenziata. La superficie del Parco si estende per 38.818 ettari, a cavallo tra l'Emilia Romagna e la Toscana, dal monte Falterona a nord, al passo dei Mandrioli a sud. Il paesaggio cambia tra un versante e l'altro: dolce quello toscano, ripido e accidentato il versante romagnolo. Di grande fascino e importanza storica i due poli religiosi di Camaldoli e La Verna, compresi nel territorio del Parco.

La Zona A di riserva integrale, la più preziosa, comprende aree di eccezionale valore naturalistico, in cui l’antropizzazione è assente o di scarso rilievo e nelle quali l’ambiente naturale è conservato nella sua integrità: le Riserve Naturali Integrali di Sassofratino, della Pietra e di Monte Falco.

L’area protetta si può visitare con piacevoli escursioni a piedi, in mountain bike, a cavallo o, in inverno, con gli sci da escursionismo lungo gli oltre 650 chilometri della rete sentieristica. Con i colori dell'autunno, una visita del Parco è molto consigliata, ma non è da meno la versione invernale, per la presenza assicurata di neve.

Fra i numerosi centri visita due si trovano nell'area fiorentina: a Londa e a Castagno d'Andrea, nel comune di San Godenzo.

LOCALITA' PETROIO 'MOLINO DEL PINO' Londa
Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna

Parco di Poggio Valicaia

Il Parco di Poggio Valicaia si trova sullecolline a sud ovest di Firenze, nel Comune di Scandicci. Era una grande tenuta agricola di un privato, e donato al Comune è stato trasformato in parco pubblico, dapprima solo come meta di escursioni e scampagnate, poi, nel 2003, è diventato un parco-museo grazie alla messa in sede di opere di artisti contemporanei.


Il Parco è molto vasto ed esalta le caratteristiche delle zone collinari che circondano Firenze; al suo interno si trovano una rete di sentieri, un'area pic nic, il laghetto e un'oliveta dalla quale viene prodotto olio che, insieme al miele, è il prodotto tipico del Parco. Il Parco è popolato da molte specie animali: scoiattoli, cinghiali, tassi, lepri, istrici, volpi, ricci, donnole e rapaci notturni come civette, allocchi, barbagianni.

Parco Museo di Poggio Valicaia, Via della Poggiona, 6 A, 50018 Scandicci FI, Italia
Parco di Poggio Valicaia