
Piccolo itinerario archeologico
Voltarsi indietro e cercare le tracce del nostro passato è un fil rouge che funziona nell'esplorazione del nostro territorio. Etruschi, Romani, Medioevo: conoscete i siti archeologici dei dintorni di Firenze?
Questo piccolo itinerario ci conduce per mano alla scoperta di antiche civiltà, i nostri avi che hanno abitato questa terra, dissodato questi campi, lavorato questa pietra, piantato questi alberi.
Partiamo da Firenze, dove si trovano alcune importanti istituzioni come Il Museo Archeologico Nazionale o gli scavi nascosti, quelli che non si vedono perché finiti sotto gli strati della città che secolo dopo secolo si è alzata. Parliamo della cattedrale di Santa Reparata, medioevale e visitabile nella cripta sotto all'attuale Duomo; oppure del Teatro Romano che si trova proprio sotto la mole di Palazzo Vecchio.
Ci spostiamo a Fiesole, dove la realtà Etrusca prima e Romana poi si sono conservate in modo mirabile, e si mostrano, nell'Area Archeologica e nel Museo a tutti i visitatori che rimangono incantati da questa località.
Usciamo dalla città verso il Valdarno, per la precisione nel comune di Rignano sull'Arno, dove all'interno dei terreni della Fattoria di Pagnana si trova lo scavo del Castelluccio, un insediamento residenziale, un piccolo castello di epoca medioevale.
Mentre per quanto riguarda la cosiddetta Piana, ovvero la zona a ovest di Firenze troviamo il maestoso esempio delle tombe etrusche a tholos, in particolare nel comune di Sesto Fiorentino la tomba della Montagnola.
Il nostro piccolo itinerario si conclude a Campi Bisenzio, nel Museo Archeologico di Gonfienti, nella Rocca Strozzi: in mostra i reperti di tre epoche, l'età del bronzo, il periodo etrusco e quello romano.
Comune di Rignano sull'Arno
I luoghi
Tappe
Museo Archeologico di Firenze
Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze (MAF) si trova nel seicentesco Palazzo della Crocetta, dove alla fine dell’Ottocento vennero trasferite, soprattutto dagli Uffizi, le collezioni di antichità mediceo-lorenesi.
Il nucleo principale è costituito dalle testimonianze della civiltà etrusca, comprendenti le grandi statue in bronzo della Chimerae dell’Arringatore, con una ricca sezione dedicata alle sculture funerarie (sarcofagi e urnette, con miti e raffigurazioni dei defunti stesi a banchetto nell'Aldilà) e ai vasi greci, molti dei quali rinvenuti nelle ricche tombe aristocratiche di tutta l'Etruria: tra tutti spicca il grande cratere attico a figure nere noto come Vaso François (dal nome dello scopritore), decorato con molti soggetti mitologici.
Notevoli le raccolte di bronzetti etruschi e romani, di gemme e cammei e di monete antiche, di cui il Museo vanta esemplari unici al mondo e di grande rilevanza storica e artistica. Il patrimonio conservato nella sezione del MuseoEgizio, secondo in Italia solo a quello di Torino, fu costituito in gran parte grazie a una spedizione franco-toscana in Egitto nel 1828. La raccolta comprende materiale che va dalla preistoria agli inizi dell’era cristiana: vasi, sculture, sarcofagi con mummie, papiri, amuleti e bronzetti di varie epoche.
Nel giardino del palazzo sono stati collocati interi monumenti archeologici, ricostruiti dopo essere stati smontati dalle rispettive sedi originarie, creando un vero e propriomuseo all’aperto. Il giardino solo in rare occasioni rientra nel percorso di visita.
Il museo e le sue collezioni sono particolarmente adatte ai bambini, soprattutto in età scolare; periodicamente vengono organizzati laboratori e attività per famiglie e giovani visitatori.
__________________________________________________________________________________
Attenzione: in concomitanza con importanti interventi strutturali, fino ai primi mesi del 2026 l’entrata del Museo è in via della Colonna 38 (lo storico ingresso).
Cripta di S. Reparata (interno Cattedrale)
Dall’interno del Duomo si accede agli scavi archeologici che hanno riportato alla luce i resti dell’antica cattedrale di Santa Reparata, testimonianza della primissima cristianità a Firenze, demolita in seguito al completamento della nuova cattedrale. Risalente al V secolo, con successive modifiche in epoca romanica (aggiunta della cripta), la chiesa rimase in uso anche durante la costruzione del nuovo edificio.
Attualmente vi sono conservati reperti di età romana e medievale, lastre tombali e frammenti del pavimento a mosaico policromo con decorazioni geometriche. È proprio qui che è sepolto l’architetto della cupola, Filippo Brunelleschi.
Palazzo Vecchio - Scavi del Teatro Romano
La mole di Palazzo Vecchio si erge sopra i resti dell’antico Teatro Romano di Florentia. Basta scendere pochi gradini per fare un tuffo nel passato!
La struttura aveva una capienza di circa 10mila persone, con un diametro esterno di 100 metri; la cavea era rivolta verso piazza Signoria, mentre la scena, verso via de’ Leoni. Edificato a partire dalla fondazione di Florentia, il Teatro Romano venne ampliato all’inizio del II secolo d.C, in concomitanza col considerevole incremento demografico e urbanistico in età imperiale.
Venne impiegato essenzialmente per spettacoli di prosa – a differenza dell’Anfiteatro, che si trovava in zona Santa Croce - fino al V secolo. Da allora iniziò il suo degrado (spoliazione dei vari materiali, riutilizzo “improprio” di alcuni ambienti, come le “Burelle”, i corridoi radiali in muratura sotto la cavea). Ai saggi ottocenteschi, che ne confermarono l’esistenza, sono seguiti importanti scavi archeologici (terminati nel 2010) che hanno consentito l’apertura al pubblico.
Museo Archeologico e Area Archeologica di Fiesole
L'Area archeologica documenta la storia antica della città di Fiesole e del suo territorio: la presenza dell’uomo nella zona risale almeno all’età del bronzo (circa 2000 a. C.), mentre la formazione della città si ebbe alla fine del IV secolo a. C.; Fiesole fu un importantissimo insediamento etrusco: la sua posizione ne faceva un punto strategicoper il controllo delle vie di comunicazione tra l’Etruria meridionale e gli insediamenti etruschi in area padana, e un baluardo contro le invasioni dei popoli del Nord, primi fra tutti i Galli. Divenne colonia romana nell’80 a. C., conservando le caratteristiche di città etrusca:i Romani infatti preferirono insediarsi a valle, fondando Firenze.
Il museo è collegato all’area archeologica, dove sono visitabili gli scavi del teatro, delle terme e del tempio etrusco-romano. Fanno parte del percorso la Collezione Costantini, raccolta diantichi vasi greci, e una tomba longobarda integralmente ricostruita. Si segnalano bronzi di età etrusca; ceramiche greche ed etrusche a figure nere e rosse;i fregiin marmo del teatro romano.
Il Castelluccio - sito archeologico
L'area archeologica del Castelluccio occupa un piccolo poggio del rilievo che si affaccia sul Valdarno rignanese. Data la sua accertata natura di deposito stratigraļ¬co sigillato, la presenza di significativi alzati e la disponibilità di fonti documentarie rappresenta una preziosa testimonianza storica ed archeologica della nascita, dello sviluppo, dell'abbandono e del ripopolamento di un insediamento fortificato che, oltre ad essere un significativo nucleo di aggregazione demica già a partire dall'XI secolo, ha giocato un ruolo importante nel corso dei secoli centrali del basso medioevo, nel quadro della stagione di conquista del contado da parte di Firenze.
L'importanza di questo castello, in un territorio caratterizzato dall'abitato sparso, in cui è molto alta la percentuale di siti che presentano resti di insediamenti medievali, è data in particolare dalla sua posizione strategica a controllo del guado sull'Arno e della antica rete viaria per raggiungere la piana fiorentina.
Su questo sito si svolge il progetto "Il Castelluccio di Rignano. Lettura archeologica di un territorio medievale alle porte di Firenze", diretto dalla Cattedra di Archeologia Medievale dell'Università degli Studi di Firenze e centrato sullo studio delle strutture materiali di aree interessate dal fenomeno dell'incastellamento signorile.
Tomba Etrusca La Montagnola
Da secoli a Quinto, alle pendici di Monte Morello, si erge La Montagnola - un tumulo di terra che per la sua forma regolare faceva ipotizzare un’origine artificiale. Nel 1959 furono avviati i lavori di scavo che portarono alla scoperta di una tomba etrusca tra le più grandi finora conosciute.
La tomba risale alla seconda metà del VII secolo a. C, ed è parte di una serie di siti archeologici - tra cui la vicina tomba de La Mula - che testimoniano un’antica presenza etrusca su quello che oggi è il territorio di Sesto Fiorentino.
Si tratta di una tomba a thòlos costituita quasi interamente di larghi blocchi di pietra alberese, e ricoperta da un imponente tumulo di terra. Il tumulo ha una base di forma approssimativamente circolare, con perimetro di circa 125 metri, e diametro di circa 70 metri.
All’interno della tomba si accede tramite il dromos esterno, un corridoio a cielo aperto delimitato da blocchi di pietra; questo corridoio si estende per 14 metri fino all’ingresso del dromos interno, che prosegue al coperto per altri 7 metri.
Sul dromos interno si aprono a croce due camere sepolcrali di forma rettangolare. Sull’anta della cella di destra è collocato un largo lastrone di pietra su cui sono state ritrovate - vagamente visibili ad occhio nudo - tracce di pitture raffiguranti animali e motivi ornamentali, ed alcune scritte nel caratteristico alfabeto etrusco.
Il dromos interno termina con l’ingresso della thòlos - un’ampia camera sepolcrale di forma circolare, con diametro di circa 5 metri e di pari altezza. La copertura è a cupola ogivale, costituita da massicci blocchi di pietra alberese. Al centro della thòlos è collocato un pilastro di dadi di tufo, in origine rivestito di argilla e di stucco scuro; il pilastro non ha funzione portante: poteva bensì svolgere una funzione astronomico-religiosa.
Al momento della scoperta, la tomba risultò essere già stata profanata nei secoli precedenti. Nonostante ciò, furono comunque rinvenuti numerosi oggetti che per la qualità dei materiali e delle decorazioni, testimoniano la ricchezza del corredo funebre originario. Questi reperti si identificano con il periodo etrusco orientalizzante (VII - VI sec. a.C.), e sono oggi conservati al Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
Nel 2001, durante lavori di ristrutturazione, davanti all’ingresso della tomba principale furono rinvenute le fondamenta di una tomba secondaria, di dimensioni ben più modeste. Datata alla prima metà del VII secolo a.C, questa seconda tomba era costituita da un’unica cella rettangolare suddivisa in due camere.
Museo Archeologico Gonfienti
Il museo raccoglie i reperti archeologici rinvenuti nel sito archeologico di Gonfienti, fra i comuni di Prato e Campi Bisenzio e si trova all'interno della Rocca Strozzi, che è stata messa a disposizione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana dal Comune di Campi Bisenzio.
Il percorso di visita segue le tre epoche in cui il sito di Gonfienti è stato abitato: l'Età del Bronzo, il periodo etrusco e quello romano, con reperti databili dal XVI secolo a.C. al IV secolo d.C.
Dalle campagne di scavo è emerso che Gonfienti era uno dei più estesi insediamenti dell'Italia settentrionale, ed è stato abitato ininterrottamente dal XVI al XIII sec. a.C.; i numerosi reperti ceramici che sono stati rinvenuti testimoniano l'attività quotidiana nel villaggio, soprattutto per la produzione, la conservazione ed il consumo dei cibi.
Il vasto insediamento etrusco, fondato fra il VI e il V secolo, era organizzato secondo un modello urbanistico regolare, fra i vari settori che sono stati fino ad oggi indagati emerge il grande edificio residenziale del Lotto 14, che si sviluppa su una pianta rettangolare di oltre 14000 mq; di questo edificio è stata ricostruita la copertura, con coppi e antefisse di pregevole fattura.
Anche l'insediamento romano ci ha restituito tracce di un grande edificio di epoca romana imperiale, con una serie di ambienti affacciati su un cortile centrale; di questo periodo è esposta una porzione della "Tabula Peutingeriana", l'antica carta romana che mostra la viabilità nei territori dell'Impero.






