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La Firenze di Dante

La Firenze di Dante

Arte & Cultura

Un quartiere dantesco a Firenze esiste. E’ racchiuso fra piazza della Signoria, Orsanmichele, la Torre della Castagna, l’oratorio dei Buonomini di San Martino e la Badia Fiorentina: insomma il cuore medievale di Firenze, stretto fra le case di pietra, con le torri che svettano. E’ qui che si concentra il più alto numero di lapidi dantesche: citazioni dalla Divina Commedia, collocate in luoghi significativi della città.

Le case torri appartenevano alle varie famiglie rivali, i Cerchi, i Donati, famiglie che si dichiaravano fedeli ai Bianchi o ai Neri, le fazioni che fecero sì che Dante, schierato dalla parte dei Guelfi Bianchi, fosse esiliato dalla sua città e non potesse più tornarvi. In un questa piccola porzione di città c’è anche la Casa di Dante, un museo molto frequentato, recentemente ristrutturato con nuove tecnologie multimediali. La casa - che è una ricostruzione ideale - fu edificata nel 1906  nell’area che anticamente era occupata dalle case degli Alighieri.

Autentica e antica è invece la chiesa di Dante, ovvero la chiesa di Santa Margherita de’ Cerchi. Qui si celebrò il matrimonio fra Dante Alighieri e Gemma Donati, fra queste antiche mura riposano nelle loro tombe sia i Donati che i Portinari, i familiari della Musa dantesca, l’“angelicata” Beatrice, che Dante forse incontrò proprio qui (un celebre dipinto ottocentesco inglese, opera  di H. G. Holiday, ambienta questo incontro sul Lungarno, nei pressi di Ponte Santa Trinita).
Beatrice Portinari era nata in via del Corso, dove sorge il Palazzo Salviati Da Cepparello, ora sede di un prestigioso hotel a 5 stelle, sulla cui facciata si trova una lapide con i versi di Dante. 
La giovane Beatrice, che andò in sposa a Simone dei Bardi, morì a soli 24 anni.

Le piccole strade che costeggiano il Duomo, via della Canonica, via delle Oche e via Sant’Elisabetta (dove si può ammirare l’unica, antica torre circolare di Firenze, detta della Pagliazza) hanno ancora un respiro medievale, e sono rimaste praticamente intatte rispetto all'epoca di Dante.

Un itinerario dantesco non può prescindere dal “mio bel San Giovanni” come nell’Inferno viene ricordato il Battistero di Firenze, dove Dante fu battezzato. Al suo interno si ammira il grandioso mosaico duecentesco, che raffigura il Giudizio Universale: sicuramente Dante fu ispirato anche da alcune figure demoniache dell'Inferno. Un’altra tappa imperdibile per riscoprire la spiritualità all’epoca di Dante, oltre ai resti di Santa Reparata (l’antica cattedrale di Firenze, al di sotto di Santa Maria del Fiore) è la chiesa romanica di San Miniato al Monte, a pochi passi da piazzale Michelangelo. Se poi cerchiamo la tomba di Dante, è noto, dovremo andare a Ravenna; nella basilica di Santa Croce si trova infatti il Cenotafio di Dante Alighieri, opera del 1829 di Stefano Ricci; mentre sul sagrato della stessa chiesa si erge la statua di Dante - un tempo al centro della Piazza - opera ottocentesca di Enrico Pazzi.

L'iconografia dantesca, davvero smisurata, comprende anche il celebre dipinto di Domenico di Michelino ("Dante e la Divina Commedia") all'interno del Duomo, il ritratto giottesco nella Cappella della Maddalena al Bargello, quello nell'antico palazzo dell'Arte dei Giudici e Notai in via del Proconsolo (attualmente sede di un ristorante) e nel Cappellone degli Spagnoli (Santa Maria novella)... nonché la stessa maschera funeraria di Dante, nel museo di Palazzo Vecchio.

Per approfondimenti, puoi consultare la brochure di questo itinerario a questo link.

Per ulteriori proposte di itinerari danteschi nella nostra regione, consulta il sito ufficiale del Turismo Visittuscany.com semplicemente selezionando come parola chiave: Dante.

 

 

Crediti fotografici

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Quartiere dantesco e case torri

Percorrendo via Dante Alighieri, si passa attraverso il cosiddetto quartiere dantesco della città (benché non ci siano elementi certi è molto probabile che Dante vivesse in quest’area), un’area tuttora caratterizzata da un fitto reticolo di strette strade e numerose case torri, caratteristiche tipologie architettoniche dell’epoca, dalla doppia funzione civile e militare (in tutta la città ce n’erano più di 200, alcune alte più di 60 metri). Uno degli esempi più significativi è la casa Torre dei Cerchi, nell’omonima via all’angolo via del Corso.
Via dei Cerchi, 50122 Firenze FI, Italia

Casa di Dante e Chiesa Santa Margerita de' Cerchi

All’interno della cosiddetta Casa di Dante, replica ottocentesca di una casa torre, è stato ricavato il museo omonimo (un museo didattico su Dante, la sua biografia e le sue opere), a due passi dalla Chiesa di Santa Margherita dei Cerchi, dove fu sepolta Beatrice Portinari, la musa ispiratrice della Divina Commedia. In questa zona si possono vedere numerosi lapidi dantesche, con citazioni dalla Divina Commedia, collocate in una serie di luoghi significativi ai quali si riferiscono.
Via Santa Margherita, 50122 Firenze FI, Italia

Battistero di San Giovanni

Capolavoro del romanico fiorentino (“Il mio bel San Giovanni”, così lo chiamava Dante, che qui venne battezzato nell’antico fonte battesimale, smantellato nel Cinqecento), questo magnifico edificio, impreziosito da decorazioni geometriche di marmi bianco-verdi e dalle famose porte, è dedicato al Santo patrono di Firenze. Di grande effetto è all’interno, oltre al pavimento con tarsie marmoree, il mosaico duecentesco che decora il soffitto, con le raffigurazioni del Paradiso e dell’Inferno, che sicuramente furono fonte di ispirazione per una serie di visioni descritte da Dante nella Divina Commedia.
Piazza di San Giovanni, Firenze FI, Italia

Santa Reparata (interno Cattedrale Santa Maria del Fiore)

Dall’interno della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, la cui costruzione fu avviata nel 1296, sotto la direzione di Arnolfo di Cambio, si accede alla zona archeologica della precedente Cattedrale di Santa Reparata (martire cristiana del III sec., copatrona di Firenze) che verrà inglobata dal nuovo Duomo E’ questa la chiesa realmente frequentata da Dante e dai suoi contemporanei. Nel vicino Museo dell’Opera del Duomo, fondamentale per comprendere a pieno la storia di tutto il complesso monumentale, è conservata una ricostruzione dell’antica facciata arnolfiana di Santa Maria del Fiore, fra le cui statue spicca quella di Bonifacio VIII, il celebre Papa avversato da Dante, e stigmatizzato nella Divina Commedia. In Duomo, lungo la navata sinistra, si trova il celebre Dante che mostra la Divina Commedia, opera di Domenico di Michelino (1465).
Piazza del Duomo, 50122 Firenze FI, Italia

Palazzo Vecchio

Fu edificato a partire dalla fine del XIII secolo per ospitare i Priori (i rappresentanti politici delle Arti che costituivano una delle magistrature più importanti dell’amministrazione cittadina); Dante ricoprì questo incarico nel 1300. E’ il cuore politico della città ed è tuttora sede dell’amministrazione comunale. Benché Dante non ebbe modo di vedere terminata la prima fase costruttiva – avviata nel 1299 su disegno di Arnolfo di Cambio e conclusa nel 1315 - è un luogo imprescindibile per comprendere la storia politica di Firenze. All’epoca di Dante le riunioni politiche si svolgevano all’interno della vicina chiesa di San Pier Scheraggio - poi inglobata all’interno degli Uffizi nel Cinquecento - i cui resti si intravedono su via della Ninna; qui si trovava anche il famoso pulpito romanico, ora conservato in San Leonardo in Arcetri, dal quale parlarono Dante e Boccaccio.
Piazza della Signoria, 50122 Firenze FI, Italia

Museo Nazionale del Bargello

L’edificio, il più antico palazzo pubblico della città, ha una lunghissima storia: sorto nel 1250 come palazzo del Capitano del Popolo, fu poi Palazzo del Podestà, prigione e infine museo. Raccoglie una delle più straordinarie collezioni di scultura italiana (opere di Donatello, Michelangelo, Verrocchio, Cellini). Fra gli affreschi della Cappella della Maddalena (luogo in cui sostavano I condannati a morte prima dell’esecuzione), riferibili ad ambito giottesco, si riconosce il ritratto di Dante.
Via del Proconsolo, 4, 50122 Firenze FI, Italia

Basilica di Santa Croce

Come i Domenicani di Santa Maria Novella, anche i Francescani si insediarono in un quartiere periferico (al di fuori dalla prima cerchia muraria di età comunale), per portare il messaggio evangelico fra i poveri. L’ampliamento della chiesa originaria avvenne dal 1294, probabilmente sotto la direzione di Arnolfo di Cambio. Nell’interno gotico dall’ampio respiro, oltre alle celebri tombe – ma anche ai cenotafi, fra i quali quello ottocentesco dedicato a Dante – e a una serie di capolavori rinascimentali, si ammirano importanti opere di fine Duecento-inizi Trecento, come il Crocifisso di Cimabue e i rivoluzionari affreschi di Giotto della Cappella Bardi e Peruzzi, con le storie di San Francesco, San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista. Sul lato della porta sinistra della facciata si trova la statua di Dante, realizzata nel 6° centenario della sua nascita da Enrico Pazzi (1865).
Piazza di Santa Croce, 16, 50122 Firenze FI, Italia

Basilica di San Miniato al Monte

L’atmosfera mistica di questa chiesa, fra i massimi esempi dell’architettura romanica toscana, ci avvicina alla stessa sensazione vissuta dai fedeli medievali, all’epoca di Dante. L’attuale chiesa - edificata in più riprese, dal 1018 al 1207 - è dedicata a Miniato, un santo martirizzato nella Florentia romana. La splendida facciata, dalle caratteristiche decorazioni marmoree bianche e verdi, immette nell’interno ricco di elementi tipici dell’architettura romanica e proto-gotica: il pavimento abbellito da misteriosi motivi, (fra i quali una ruota dello zodiaco), le transenne marmoree e l’ambone, il mosaico dorato del catino absidale raffigurante Cristo, la Vergine e San Miniato, la suggestiva cripta, dove sono conservati i resti del santo martire, e dove i frati si ritrovano tuttora ogni pomeriggio, intonando i canti gregoriani per i Vespri. La chiesa si trova su un’altura, in un contesto isolato, da dove si gode uno dei più bei panorami di Firenze.
Via delle Porte Sante, 34, 50125 Firenze FI, Italia