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Porta Romana - Firenze

Il triangolo dell'Oltrarno

Made in Tuscany

L’Oltrarno, o come si dice a Firenze “Diladdarno”, e in particolare la zona compresa nel “triangolo” racchiuso tra Porta San Frediano, Porta Romana e Piazza Santo Spirito, è il vero protagonista di questo itinerario.

Una zona per secoli nota come la “patria degli artigiani” per la grande concentrazione di botteghe e lavorazioni, contraddistinta da capolavori architettonici, tesori nascosti lungo le vie, opere d’arte e giardini. Una zona da esplorare attraverso alcuni dei laboratori artigianali presenti, a cavallo tra la tradizione e la contemporaneità, in un viaggio che porterà il visitatore a scoprire la lavorazione del gioiello e degli argenti, la pittura su tessuto, l’arte della liuteria e dell’intarsio ligneo. 

In questo itinerario si potranno visitare interessanti giardini storici, due porte del circuito murario della città, un luogo essenziale per la nascita della pittura rinascimentale e il Conventino, nucleo pulsante dell'artigianato fiorentino.

Itinerario realizzato all'interno del progetto europeo Crafts Code.

Crediti fotografici

Comune di Firenze

Informazioni rapide
Lunghezza percorso
3.20km
Tempo di percorrenza
0.40h
Comuni
Firenze
Tappe

Tappe

Porta Romana

Come rivela il nome, Porta Romana era laporta di uscita dalla città in direzione Siena e Roma, venne fondata nel 1328 con una base di diciassette metri e cinquanta per dieci e di fatto, dopo porta San Frediano, è la seconda più grande dell’intera cerchia muraria.

Il giglio centrale in marmo è opera di Giovanni Pisano nel 1331, mentre ai lati le due lapidi in marmo bianco ricordano l’ingresso in città del papa mediceo Leone X nel 1515 e dell’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V nel 1536.

Intorno alla porta ci sono cinque aperture, l’unica presente nel passato era quella a sinistra, mentre le altre quattro sono state effettuate nel 1930 per facilitare il passaggio delle auto e per accedere al Giardino di Boboli. 

Per finire una curiosità, sulla parte esterna della porta prima della scapitozzatura c’erano due statue raffiguranti i leoni, quattro con i Santi e in posizione centrale la Vergine, quelle giunte fino a noi sono quelle della Madonna con il bambino, di San Pietro e di San Paolo, che oggi possiamo ammirare sotto la scalinata del cortile interno al Museo del Bargello.

Piazzale di Porta Romana, 50125 Firenze FI, Italia
piazzale di porta romana

Gipsoteca dell' Istituto d'Arte di Porta Romana

La Gipsoteca dell’Istituto statale d’arte di Firenze, oggi Liceo Artistico di Porta Romana, è la più interessante raccolta di modelli in gesso in Italia. Un luogo unico dove, nel tempo, sono stati raccolti i calchi in gesso di importanti capolavori di scultura a partire dalTrecento fino al Novecento.

Piazzale di Porta Romana, 9, 50125 Firenze FI, Italia
Gipsoteca dell' Istituto d'Arte di Porta Romana

Giardino di Boboli

Il giardino di Boboli, nato come giardino privato dei Medici  per Palazzo Pitti, loro residenza, è estremamente importante.
La famiglia regnante di Firenze ne curò la sistemazione, creando un vero e proprio modello con il giardino all’italiana che divenne esemplare per molte corti europee, nel quale viene dato un ordine razionale alla vegetazione e le geometrie dei viali e delle piante sono abbellite con grotte, statue e fontane.

Aperto al pubblico nel 1766, costituisce un vero e proprio museo all’aperto: di particolare pregio le statue romanee quelle di scultori delRinascimento quali Baccio Bandinelli e Giambologna; l’anfiteatro, dove si svolgevano gli spettacoli di corte; la Grotta del Buontalenti, ornata di spugne, nella quale erano collocati i Prigioni di Michelangelo (oggi sostituiti da copie).

Sul sito ufficiale, e in distribuzione gratuita sul posto, è disponibile una mappa del giardino con l'indicazione delle pendenze e dei percorsi consigliati, utile per organizzare al meglio la propria visita.

Giardino di Boboli, Piazza de' Pitti, 1, 50125 Firenze FI, Italia
boboli

Giardino Torrigiani

E' il giardino più grande entro le mura cittadine, dopo il Giardino di Boboli, e corrisponde all'ideale estetico e filosofico del giardino inglese. Nel 1813 Pietro Torrigiani, massone, incarica Luigi de Cambrai Digny appartenente anch'egli alla loggia massonica "Napoleone", di sviluppare nel giardino un percorso in chiave simbolico-massonica, con simboli che dovevano restare misteriosi e difficilmente decifrabili: statue della Sfinge e di Osiride, tempietto dell'Arcadia, il Torrino e le altre numerose architetture. Cambrai Digny vi lavora solo per un anno.

Nel 1819 l'architetto Gaetano Baccani realizza il Torrino neogotico, i finti merli del bastione mediceo, il ginnasio, l'uccelliera e altri giochi. Sempre nel 1819 viene pubblicato a cura di Antonio Pucci l'inventario, che raccoglie 13.000piantein terra e 5.500 in vaso.

Via dei Serragli, 144, 50124 Firenze FI, Italia
Giardino Torrigiani

Ginevra Gemmi

Gioielli materici e scultorei, nati dalla ricerca di superfici organiche, analizzandone le trame e le strutture nelle molteplici combinazioni di textures bioklogiche e ambientali.

L’impiego di ottone, bronzo e pietre grezze conferisce al gioiello un aspetto di materia viva, tal volta imperfetta, rendendolo unico e mai uguale nel tempo

via della Chiesa 29AR
ginevra gemmi gioielli

Naa-Studio, Florence Contemporary

NAA STUDIO è un laboratorio e uno showroom in Via de’Serragli, una tappa raccomandata dalle più importanti guide turistiche internazionali, una sosta obbligata per chi cerca un incontro autentico con l'artigianato storico fiorentino. Il sollievo delle belle sorprese lontano dai soliti circuiti turistici.

La fiorentinissima autrice delle più celebri incisioni in oro e argento a tema girali fiorentini è figlia di genitori persiani. Una natura che trascende lo spazio geografico e si traduce in un'impronta stilistica inconfondibile che ama definire “Rinascimento Contemporaneo”. Erede della più raffinata scuola fiorentina e di una ricerca che germoglia sul suo banco orafo in via dei Serragli oltre i confini del tempo, Negar il 19 ottobre scorso ha ricevuto un prestigioso riconoscimento per il suo lavoro e la sua decennale esperienza con la qualifica di “Maestra Artigiana” da parte della Camera di Commercio di Firenze.

Via dei Serragli, 59A r
Naa-Studio, Florence Contemporary

Cappella Brancacci

Gli affreschi della Cappella Brancacci (Santa Maria del Carmine) sono da considerarsi - soprattutto grazie alla straordinaria rivoluzione pittorica introdotta da Masaccio -tra le espressioni più alte del Rinascimento. 

La decorazione di questa cappella, edificata prima del 1386 nel braccio destro del transetto della chiesa, fu iniziata intorno al 1423 da Masolino e Masaccio con affreschi raffiguranti episodi della Vita di San Pietro, e completata verso il 1485 da Filippino Lippi.

Negli affreschi appaiono nette le differenze fra i tre autori: le figure di Masolino, eleganti e ancora legate alla cultura tardogotica, contrastano con la solidità, la profonda umanità dei personaggi, la rigorosa prospettiva delle scene affrescate da Masaccio; mentre Filippino Lippi, a cui si deve principalmente la parete destra, adegua figure ed elementi architettonici alla severità degli affreschi di Masaccio.

Alla metà del Quattrocento la cappella fu dedicata alla Madonna del Popolo e vi fu collocata la pala d’altare raffigurante la Madonna col Bambino, opera di anonimo pittore fiorentino del XIII secolo.

 

Piazza del Carmine, 14, 50124 Firenze FI, Italia
La resurrezione di Tabita

Zouganista di Mochizuki Takafumi

Nato a Tokyo il 16 Dicembre 1979, Mochizuki Takafumi vive a Firenze dal 2007. Nel 2008, presso la bottega del Maestro restauratore Renato Olivastri, apprende l’arte del restauro del mobile antico e dell’intarsio in legno.
Nel 2014 apre una bottega in San Frediano, dove pratica la tecnica dell’intarsio, non solo per realizzare articoli classici da arredo, ma anche altri tipi di suppellettili che presentano andamenti curvilinei, come le forme per scarpe e cappelli, lampade, grucce per abiti e altro, creando manufatti unici e particolari.

Mochizuki Takafumi

Chiara De Filippis

Chiara De Filippis è un’orafa designer. Il brand nasce dal bisogno di comunicare: attraverso i gioielli si ricerca l'evocazione di simboli e immagini di cultura collettiva. Il lavoro si rivolge principalmente verso un design di sintesi attraverso ispirazioni filosofiche e naturalistiche: un esempio di ciò è la Collezione Moebius, dall'omonimo concetto matematico. L'introduzione recente nelle collezioni di gemme preziose e semipreziose dal taglio pregiato conferisce luce e colore ai gioielli.

Tre parole per descrivere i gioielli di Chiara De Filippis: semplicità, eleganza, ricerca concettuale.
Ogni collezione è frutto di un’esperienza emotiva ed intellettuale, impressa nelle forme e nei colori delle creazioni e richiamata dal cliente attraverso suggestioni simboliche soggettive.
Lavoriamo con i metalli preziosi e con le pietre dure preziose e semipreziose, dai tagli sfaccettati che ne risaltano luce e qualità

via San Giovanni 13R
Chiara de Filipis

Porta San Frediano

Di tutte le porte della cinta muraria di Firenze, Porta San Frediano, fondata nel 1333 probabilmente su disegno di Andrea Pisano, è la più grande e imponente.
Scapitozzata (cioè abbassata) nel Cinquecento, fu ricoperta da un tetto a capanna rivestito di tegole. La cosa più interessante è il portone, composto da tre diverse aperture, il più grande della città e originale dell'epoca. Alto 12 metri, è interamente rivestito da chiodi per renderlo più robusto. 

 

borgo S. Frediano, Firenze
Porta San Frediano

Abe Jun

Abe Jun si è dedicato alla liuteria dal 1981 a Tokyo e a Nagano nella bottega di Yu Iida. Si è quindi trasferito a Salisburgo per dedicarsi al restauro e nel 1985 a Firenze presso Mitsumasa Usui per dedicarsi agli archi.

La conoscenza di Giuseppe Stefanini e Giancarlo Guicciardi gli ha consentito di perfezionare il suo stile. Dal 1991 svolge attività professionale in proprio. I suoi violini si ispirano a modelli di Stradivali e Guarneri di Gesù, mentre per le viole esegue suoi modelli personali.

La vernice utilizzata è ad olio, secondo la tradizione classica, di colore giallo-rosso-arancio, trasparente e ad alto spessore.

Dal 2000 è socio A.L.I.

via di Camaldoli 25R
Abe Jun liuteria

Il Conventino

Nell'Oltrarno fiorentino il Conventino è uno spazio del Comune gestito da ARTEX, che grazie al progetto Officina Creativa si pone come luogo di riferimento per la salvaguardia e la promozione dell'identità dell'artigianato artistico nelle sue varie componenti tecniche, estetiche, storiche e innovative, come elemento del patrimonio materiale e immateriale del territorio. Il Vecchio Conventino è un luogo ricco di fascino, dalla storia complessa e varia. Sull'ampio e suggestivo cortile si affaccia anche il Caffé Letterario, un gradevole luogo d'incontro, con una ricca programmazione di eventi.

Nasce nell'Ottocento come monastero di Santa Teresa delle Carmelitane Scalze. Nel 1917 viene trasformato in ospedale per accogliere i soldati reduci di Caporetto. Agli inizi degli anni '20 viene venduto a un privato, che affitta alcuni spazi a uso di laboratori artigianali e atelier di artisti. Da questo momento il Conventino diviene un luogo fortemente legato al lavoro, all’artigianato, all’arte e alla storia sociale del quartiere dell'Oltrarno, frequentato da intellettuali, artisti e filosofi. Durante il periodo fascista fu la sede di una tipografia clandestina e nel corso della seconda guerra mondiale ha dato rifugio a gruppi di partigiani, tra cui Sandro Pertini.
 

Via Giano della Bella, 20, 50124 Firenze FI, Italia
Il Conventino

Ratafià

Lo stile Ratafià Firenze è semplice e originale. Per le nostre creazioni artigianali privilegiamo tessuti naturali quali il lino, il cotone e la canapa con cui realizziamo tutti i nostri articoli, dagli accessori per la cucina ai complementi di arredo alle borse. La creazione di ogni oggetto parte dai tessuti grezzi che vengono cuciti, lavati, tinti e dipinti fino ad ottenere un prodotto unico e personale.

Via del Casone 3R
Ratafià Firenze