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Ponte Vecchio

La rive gauche dell'Arno

Made in Tuscany

Un tripudio di mestieri, un florilegio di botteghe artigiane caratterizza questo percorso che si sviluppa in poche centinaia di metri, lungo la rive gauchedell’Arno, tra Ponte alla Carraia e Ponte alle Grazie, nel cuore pulsante dell’Oltrarno creativo fiorentino.

L’itinerario vi porterà alla scoperta di capolavori storico artistici e laboratori artigiani mostrando la vitalità creativa che nei secoli ha caratterizzato queste zone, e che ancora oggi stupisce. Dalla gioielleria all’arte del legno e del decoro, dalle tecniche incisorie alla lavorazione dell’argento, 10 realtà scandite dalle meraviglie artistico-architettoniche dei ponti sull’Arno e da tutto quello che è adiacente, l'area Bardini, il Corridoio Vasariano, il quartiere di Santo Spirito.

Itinerario realizzato all'interno del progetto europeo Crafts Code

Crediti fotografici

Comune di Firenze

Informazioni rapide
Lunghezza percorso
3.50km
Tempo di percorrenza
1.25h
Comuni
Firenze
Tappe

Tappe

Ponte alla Carraia

Il Ponte alla Carraia "originario" fu il secondo attraversamento sull’Arno ad essere realizzato dopo Ponte Vecchio; da qui l’appellativo “ponte nuovo”. Era conosciuto anche come “ponte alle Carra”: l'opera fu edificata per volere dei padri Umiliati di Ognissanti, i primi imprenditori fiorentini nel settore laniero, e serviva a dirottare il traffico dei carri, appunto, in corrispondenza dell’omonima porta della penultima cerchia muraria. Nel corso dei secoli fu ricostruito più volte a seguito delle numerose piene dell’Arno, ma anche, nel 1304, quando crollò per il peso eccessivo della folla accorsa ad assistere ad uno spettacolo sul fiume. Il ponte fatto ricostruire da Cosimo I de’ Medici resistette per circa quattro secoli, in quanto fu distrutto - come gli altri ad eccezione del Ponte Vecchio - nel 1944 durante la ritirata nazista. L’attuale versione risale al 1951.

Ponte Alla Carraia, 50125 Firenze FI, Italia
Ponte alla Carraia - Firenze

Idrus Firenze - Alessandro Barellini Jewels

Disegnati per essere indossati in ogni momento, i gioielli di Alessandro Barellini sono costruiti attentamente seguendo la migliore tradizione orafa italiana in oro 18kt, diamanti e pietre preziose. Ogni gioiello è unico, dominato però dalla metamorfosi delle forme che li trasforma di volta in volta originando sempre qualcosa di nuovo, unico e molteplice. Linee pulite ma complicate insieme, andamenti geometrici che si adattano perfettamente con il corpo catturando la luce ad ogni movimento.

Idrus Firenze gioiello

Marina Calamai- Artist and Jewelry Designer

Marina Calamai è un'artista e designer fiorentina.

Ispirata dalla natura e con l'obiettivo di creare opere d'arte che risveglino i cinque sensi, usa anche il suo umorismo e la sua ironia per trasformare gli oggetti quotidiani in qualcosa di unico, giocoso ma al contempo emotivamente impattante, vere e proprie opere d'arte.

La creatività di Marina trova casa nella sua bottega multisensoriale di via Santo Spirito, dove tutta la sua arte multimediale confluisce in un'armonia unica.

I suoi lavori spaziano tra design di gioielli e arredamento, opere d'arte e installazioni artistiche dedicate alla natura.

Via di Santo Spirito 22r
Marina Calamai

L'Ippogrifo Stampe D'Arte

A Firenze, nel quartiere storico degli artigiani fiorentini, L’Ippogrifo Stampe d’Arte esegue, da più di 40 anni, l’antica tecnica dell'acquaforte. Gianni Raffaelli, assieme alla moglie Francesca ed al figlio Duccio, realizza le proprie opere incidendole manualmente su lastre di rame, stampandole poi su carta pregiata in tiratura limitata. Le stampe vengono successivamente colorate a mano, firmate, e numerate dall’autore e abbinate con cornici artigianali realizzate secondo gusto ed esperienza.

L'Ippogrifo Stampe D'arte

Ponte Santa Trinita

Ponte Santa Trinita fu costruito nel 1252, e prese il nome dall’omonima, vicinissima chiesa. Anche questo, come tutti i ponti storici di Firenze, è stato più volte riedificato a seguito delle numerose piene dell’Arno; dopo quella terribile del 1557, Cosimo I de’ Medici ne commissionò la ricostruzione a Bartolomeo Ammannati, il quale si ispirò forse ad un’idea di Michelangelo Buonarroti. Realizzato in pietra forte, decorato da epigrafi commemorative, era considerato il più elegante, degno dei cortei granducali che vi transitavano. Le statue alle due estremità sono opera di Giovanni Caccini (Autunno e Estate), Taddeo Landini (Inverno), Pietro Francavilla (Primavera). Distrutto dai Tedeschi nel corso della II Guerra Mondiale, fu ricostruito esattamente “com’era e dov’era” nel 1958.

Ponte Santa Trinita, 50100 Firenze FI, Italia
Ponte Santa Trinita - Firenze

Basilica di Santo Spirito

Insieme con San Lorenzo, il complesso agostiniano di Santo Spirito è uno dei grandi monumenti religiosi e artistici della Firenze del Quattrocento; la chiesa, su progetto di Filippo Brunelleschi, fu iniziata nel 1444 e rimase incompiuta alla morte dell’architetto avvenuta due anni dopo.

Studiata e ammirata da Leonardo da Vinci e Michelangelo, venne definita dal Bernini “la chiesa più bella del mondo”. Vi sono conservate numerose opere d’arte, tra cui una Madonna con Bambino e Santi di Filippino Lippi; è inoltre visitabile il percorso agostiniano che include il chiostro dei morti, il refettorio e la sagrestia di Giuliano da Sangallo dove è conservato il Crocifisso ligneo, opera giovanile di Michelangelo.

Piazza Santo Spirito, 30, 50125 Firenze FI, Italia
Basilica di Santo Spirito - Firenze

Bartolozzi e Maioli

La bottega d'arte Bartolozzi e Maioli nasce nel 1938 dall'incontro e dal sodalizio di Fiorenzo Bartolozzi e Giuseppe Maioli. Appena finita la ll Guerra Mondiale, i due soci artisti vengono chiamati per la ricostruzione imponente del Coro e della Sagrestia dell'Abbazia di Montecassino. Affermatisi e riconosciuti come Maestri Artigiani vengono a contatto con il mercato U.S.A. ed inizia una bellissima collaborazione e produzione per i più grandi centri di vendita statunitensi da Dallas a New York, nonché con i più importanti architetti del momento. Seguiranno i lavori per il Senato e la Camera dei Deputati a Roma, ville private, i palazzi del Governo in Arabia Saudita e Qatar, comprese le residenze private del Sultano. Direttori d'orchestra, attori, politici, artisti, questi i clienti che hanno commissionato gli arredi per le proprie residenze in ogni parte del mondo. Alla fine degli anni '90 e inizio 2000 viene commissionata la ricostruzione delle due Sale del Trono al Cremlino a Mosca , un imponente lavoro patrocinato dall'UNESCO. Ad oggi l'azienda è sempre a gestione familiare e continua ad eseguire i lavori con lo spirito e la maestria di sempre.

Bartolozzi e Maioli

Argentiere Pagliai

La bottega dell'Argentiere Pagliai si trova in Oltrarno, nella parte medievale di Borgo San Jacopo, nella casa torre dei Sapiti. È una delle ultime botteghe fiorentine con il proprio laboratorio artigianale. Adottando antiche tecniche per la lavorazione dei metalli, Pagliai realizza oggetti di nuova creazione, sapienti restauri di argenteria antica e moderna nonché può eseguire personalizzazioni con incisioni a bulino, anche molto elaborate, rendendo gli oggetti ancora più unici.

Argentiere Pagliai

Anna Ermini

Dopo anni di esperienze con grandi Firme, dalla voglia di esprimere la propria creatività nasce una collezione di gioielli unici.

In ogni creazione troviamo l'unione di tecniche antiche e moderne utilizzando pietre e metalli preziosi.

In laboratorio si realizzano gioielli personalizzati su richiesta del cliente.

Borgo San Jacopo 11
Anna Ermini gioielli

Chiesa di Santa Felicita

La chiesa di Santa Felicita è un' importante chiesa di Firenze situata nel quartiere di Oltrarno e si trova a pochi passi da Ponte Vecchio.

Vale la pena fermarsi per ammirare un assoluto capolavoro del manierismo fiorentino, che si trova appena entrati, sulla destra nella brunelleschiana Cappella Capponi. Si tratta della sublime Deposizione di Jacopo Carucci, detto il Pontormo, cui si deve anche la vicina Annunciazione (1525 circa).

La chiesa conserva anche numerose opere trecentesche. Una particolarità: il  Corridoio Vasariano attraversa questa chiesa ed è ben visibile sia dall’interno che dall’esterno. 

Piazza Santa Felicita, 3, 50125 Firenze FI, Italia
Chiesa di Santa Felicita

Noi Gioielli

Noi Gioielli è un atelier e officina creativa, dove i gioielli, lavorati interamente e mano, diventano diffusori di bellezza e splendore.

Trasformati in autentiche opere d’arte originali racchiudono in sé antiche tradizioni artigiane. Il laboratorio Noi Gioielli, a pochi passi da Ponte Vecchio, è un antico spazio sperimentale dove raffinati orafi ed incastonatori, seguono con cura il processo di lavorazione.

Dalla fase iniziale di disegno a quella finale della realizzazione, uniscono abilità tecnica e conoscenza per uno stile elegante e dal gusto moderno.

Noi Gioielli è un marchio che coniuga tradizione culturale e ispirazione cosmopolita, conservando le più pregiate tecniche dell’oreficeria italiana. Oro, diamanti e pietre preziose vengono utilizzati per dare vita ad oggetti inimitabili, evocativi e dall’inconfondibile valore personale.

Piazza Santa Felicita 3
Noi Gioielli

Fratelli Peruzzi

Il laboratorio è il luogo più importante di ogni vera bottega artigiana fiorentina.

Il laboratorio di argenteria Fratelli Peruzzi è il simbolo della nostra storia che da oltre 150 anni ci vede protagonisti in uno dei luoghi simbolo di Firenze, il Ponte Vecchio.

Nel nostro negozio troverete tantissimi prodotti, scelti con cura tra le migliori produzioni di argenteria italiane ed internazionali ma anche le nostre creazioni che solo grazie al design e alle abili mani dei nostri artigiani, prendono forma per diventare gioielli, oggetti per la casa, posateria, soprammobili, oggetti sacri.

Ecco alcuni video che raccontano le varie fasi di lavorazione che si svolgono ogni giorno nel laboratorio artigiano Fratelli Peruzzi, dove la storia della lavorazione dell’argento prosegue la lunga tradizione del Ponte Vecchio.

Possiamo realizzare, adattare e personalizzare tutte le tipologie di oggetti in argento, per rendere un gioiello Fratelli Peruzzi ancora più unico, e tutto questo grazie alle sapienti mani dei nostri maestri artigiani, ambasciatori nel mondo della manualità, della eccellenza e della creatività fiorentina.

Le creazioni in argento di Fratelli Peruzzi le trovate, dal 2015, anche in “Officine Ponte Vecchio”, il punto vendita sul Ponte Vecchio, dove sono state selezionate alcune delle eccellenze dell’artigianato fiorentino.

Fratelli Peruzzi argenteria

Ponte Vecchio

Ponte Vecchio, uno dei luoghi simbolo di Firenze, sorge in corrispondenza del ponte romano dell’antica Florentia. Nel corso dei secoli il ponte fu più volte ricostruito, anche a causa delle numerose piene dell’Arno; a seguito di una di queste (1333) si decise di costruirne uno nuovo, più stabile (con tre arcate sostenute da due soli piloni, con una serie di botteghe in muratura su entrambi i lati). Il ponte realizzato nel 1345, forse su progetto di Taddeo Gaddi, è sostanzialmente quello che ammiriamo tuttora.

Le attuali botteghe di oreficeria – insediatesi nel 1593 al posto delle antiche macellerie e pescherie – ne fanno il ponte “più prezioso del mondo”. Al di sopra di queste costruzioni passa il Corridoio Vasariano (il collegamento che consentiva ai Medici di spostarsi agevolmente fra Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti, attraverso gli Uffizi) realizzato da Giorgio Vasari nel 1565 su commissione di Cosimo I. Al centro del ponte si trovano il monumento a Benvenuto Cellini (Raffaello Romanelli, 1900) ed i resti di una meridiana del XIV secolo. Nell’Agosto del 1944, durante la ritirata nazista, questo fu l’unico dei ponti fiorentini che sopravvisse. Il terribile alluvione del 1966, pur provocando gravi danni, non ne compromise la struttura.

Splendidi sono i panorami che si godono da qui, sull'Arno e i suoi ponti, sulla città, ma anche sulle colline circostanti.

Ponte Vecchio, 50125 Firenze FI, Italia
Ponte Vecchio Firenze

Corridoio Vasariano

Il Corridoio Vasariano fu realizzato da Giorgio Vasari in soli 5 mesi nel1565 e unisce il palazzo del governo cioè Palazzo Vecchio alla residenza granducale di Palazzo Pitti.

Questo luogo, dopo una chiusura di anni per riallestimento, riapre dal 21 dicembre 2024, con un percorso che, prendendo avvio da un apposito ingresso al primo piano dalla Galleria delle Statue e delle Pitture, porterà i visitatori a camminare sopra il Ponte Vecchio, in modo da raggiungere, di là dall'Arno, il Giardino di Boboli e la reggia di Palazzo Pitti.

Riportato oggi alla sua originaria nudità, si mostra al visitatore come un semplice “tunnel aereo”, lungo oltre settecento metri sopra il cuore della città, esattamente come appariva all’epoca in cui i signori di Firenze lo percorrevano per arrivare in brevissimo tempo a Palazzo Vecchio, indisturbati e sicuri, dalla loro dimora a Pitti.

Il Corridoio nacque per garantire un collegamento sicuro e veloce fra i due palazzi al Granduca Cosimo I; per realizzarlo furono fatti interventi importanti sul tessuto urbano, per esempio trasferire il mercato delle carni che si svolgeva sul Ponte Vecchio altroveper evitare cattivi odori; al suo posto furono spostate le botteghe degli orafi, ancora oggi presenti.
Alcune case furono espropriate, addirittura si creò un passaggio interno sopra la facciata della chiesa di Santa Felicita, in modo che la famiglia granducale potesse assistere alle funzioni non vista, grazie a un balcone protetto da una grata che si affaccia dentro la chiesa.

Dalle finestre del Corridoio, che sono ben visibili lungo il percorso e anche sopra il Ponte Vecchio, si godono scorci inediti sulla città.

Modalità di visita

Al Corridoio Vasariano si accede acquistando il biglietto della Galleria degli Uffizi con un supplemento speciale, al prezzo complessivo di 43 euro. E’ obbligatoria la prenotazione 4 euro. Il biglietto Uffizi-Vasariano permette a coloro che fissano la visita al Corridoio di entrare due ore prima agli Uffizi per visitare il museo.

Al Vasariano si accede dal martedì alla domenica, all’orario prenotato, un gruppo alla volta, per un massimo 25 persone (più due addetti del personale in veste di accompagnatori), dalla sala D19 al primo piano della galleria. Ultimo accesso alle 16:35.
Il Corridoio è percorribile solo in direzione Uffizi-Giardino di Boboli: si uscirà dalla porta di fianco alla Grotta Buontalenti, per essere accompagnati all'uscita dal cortile di Palazzo Pitti. Non sarà possibile prenotare più di 5 ticket per volta, anche per date diverse. Sul biglietto ci sarà un link di collegamento alla mappa con il percorso per raggiungere il varco di accesso al Corridoio; un QR code per visualizzarla è stato incluso anche nella cartellonistica predisposta in Galleria.

Piazzale degli Uffizi, 50122 Firenze FI, Italia
Corridoio Vasariano dal fiume

Ponte alle Grazie

Nonostante le sue forme moderne, il Ponte alle Grazie fu il terzo ponte a essere costruito, dopo Ponte Vecchio e Ponte alla Carraia.

Il primo appellativo fu, nel 1237, Ponte Rubaconte, dal nome del Podestà all’epoca della sua prima edificazione, da parte dell'architetto Lapo, ossia Jacopo Tedesco. Questa è la ricostruzione che fa Giorgio Vasari.

L’attuale nome deriva dalla presenza, dal XIV secolo, di una cappella contenente una venerata immagine di Santa Maria delle Grazie; fra i numerosi edifici religiosi che lo caratterizzavano vi erano le monache di clausura Le Murate, trasferitesi poi in via Ghibellina.

Nell’Ottocento, da una delle sue botteghe era possibile raggiungere il fiume per servirsi dei bagni pubblici, veri e propri stabilimenti balneari dell’epoca.
Nel 1944 il ponte, come tutti gli altri, ad eccezione di ponte Vecchio, fu distrutto nel corso della ritirata nazista.
L'anno successivo fu bandito un concorso per la sua ricostruzione e risultò vincitore il progetto di un gruppo di architetti, tra i quali, Giovanni Michelucci, il nuovo ponte è stato inaugurato il 24 febbraio del 1957.

Ponte alle Grazie, 50122 Firenze FI, Italia
Ponte alle Grazie

Museo Stefano Bardini

Il Museo prende il nome dal suo ideatore, il celebre antiquario Stefano Bardini. L’antico edificio che lo ospita, trasformato con il gusto neoromantico dell'epoca (1880 circa), divenne la show-room del "Principe degli antiquari".

Questo affascinante museo, al di fuori dei circuiti di massa, conserva una raccolta di oltre 3600 opere, tra pitture, sculture, armature, strumenti musicali, ceramiche, monete, medaglie e mobili antichi. Tra le opere più importanti: la Carità di Tino di Camaino, la Madonna col Bambino e San Giovannino di Benedetto da Maiano, il San Michele Arcangelo di Antonio del Pollaiolo, la Madonna dei Cordai di Donatello, L’Atlante del Guercino.

Due sale al pian terreno sono state dedicate a Firenze ed alla sua storia, con alcune opere emblematiche provenienti da vari luoghi della città: il celebre Cinghiale di Pietro Tacca dalla fontana del Porcellino (quello presso l'omonimo mercato è una copia), il Diavolino del Giambologna dall'incrocio tra via dei Vecchietti e via Strozzi, il Marzocco dorato dall'architrave di Palazzo Vecchio.

L’allestimento denota il gusto eclettico del proprietario; particolare caratteristico è la tinteggiatura di molte pareti nel tipico blu, “blu Bardini”, utilizzata per mettere in risalto i singoli pezzi, ed imitata in molte corti europee. Imperdibile, a due passi dal museo e sempre legato alla stessa figura, è anche il complesso di Villa Bardini.

Via dei Renai, 37, 50125 Firenze FI, Italia
Museo Stefano Bardini

Villa Bardini

Villa Bardini sorge sul punto più panoramico dello splendido Giardino Bardini. Oltre ad ospitare il Museo Pietro Annigoni la villa è spesso sede di importanti mostre temporanee. Vi vengono organizzate saltuariamente visite guidate, laboratori e attività per famiglie e giovani visitatori.

Il complesso fu costruito nel 1641 da Gherardo Silvani per i Manadori: un edificio che ricorda i Casini di Delizia diffusi a Firenze, a cavallo tra Cinquecento e Seicento, circondati da coltivazioni agricole e parchi ornamentali. Il nucleo originario fu oggetto di successivi interventi di ampliamento e nei primi anni del ‘900 la villa, sopraelevata di un piano, venne acquistata dall’antiquario Stefano Bardini, che ne fece la sua residenza, a due passi dalla sua show-room, l'attuale Museo Stefano Bardini.

 

 

Costa S. Giorgio, 2-4, 50125 Firenze FI, Italia
Villa Bardini

Alessandro Dari gioielli

Nella dinastia Dari la tradizione dell’arte orafa si tramanda da generazioni, fin dalla nascita nel 1630 della prima bottega con Aldebrando Dari.

Maestro Orafo oltre che alchimista, farmacista, artigiano e musico, Alessandro Dari è un artista a tutto tondo, erede della poetica e dell’ingegno dei grandi artisti rinascimentali.

Per il Maestro la ricerca spirituale è uno stimolo costante per la realizzazione di opere che non limitano il gioiello ad ornamento del corpo e, rompendo con una visione estremamente edonistica, lo elevano al livello dell’Arte.

Indossare un suo gioiello significa indossare una storia, una tradizione e un’opera di maestria unica. Le sue sublimi microsculture-gioiello trasmettono un intero universo racchiuso dentro i pochi centimetri di metallo, oro, argento e pietre preziose. Un lavoro esemplare, per opere artistiche uniche al mondo.

via san Niccolò
Alessandro Dari gioielli

Marco Baroni

Marco Baroni è maestro orafo fiorentino attivo da cinquant’anni nella realizzazione di gioielli unendo le tecniche tradizionali fiorentine all’inventiva personale. Per le creazioni sono prescelti l’oro in tutte le sue tonalità e le pietre preziose, oltre alla giustapposizione di ferro e oro come stile firma dell’attività. Le tecniche del traforo, cesello e cera persa sono usate per apportare una qualità scultorea al gioiello così da essere ammirato da tutti i punti di vista.

Marco Baroni gioielli

Torre San Niccolò

La torre di San Niccolò si trova in piazza Poggi. La porta, rimasta isolata dal contesto murario, fu eretta nel 1324a difesa del quartiere dell'Oltrarno.

È l'unica torre di Firenze che non sia stata "scapitozzata", cioè abbassata rispetto alla sua altezza originaria: conserva anche un camminamento molto suggestivo che è stato messo in sicurezza per renderlo fruibile a cittadini e a turisti. Giunti alla sommità, dopo circa 160 gradini, si gode di una vista a 360 gradi su Firenze con scorci inediti.

Un percorso consigliato per bambini e ragazzi che durante la salita saranno catapultati in un vero e proprio viaggio nel tempo che si concluderà con la scoperta di una prospettiva sconosciuta e sorprendente su Firenze.

Piazza Giuseppe Poggi, 1, Firenze
Torre San Niccolò